Gianconiglio vive nella cittadina di
Belpelo (nome scelto da Triberti e disapprovato da Peroni, ma che poi ha dovuto accettare anche perché i cambiamenti richiesti
cominciavano ad essere troppi), tutta abitata da animali antropomorfi e governata dal
Sindaco Castoro. Contrariamente al luogo comune che vuole i conigli fifoni,
Gianconiglio è invece coraggioso e pronto a farsi in quattro per aiutare il prossimo. E’ dotato, oltretutto, di grande buon senso ed intelligenza, diversamente dal
cugino Leprotto che è invece più sempliciotto e credulone.
Ben caratterizzati anche i comprimari:
Compare Orso (contadino grosso e tonto che ripete
ossessivamente “ecco!”), suo nipote
Orsetto (geniale inventore, tutto l'opposto dello zio), l’affascinante
Leprottina, la svampita
signorina Oca,
tale di nome e di fatto,
Geremia Gatto, scaltro barbone costantemente affamato, il
dottor Talpone,
il già citato
sindaco Castoro, la vecchia
zia Tartaruga, la miope ed ingenua
Zia Orsa, il violento
Meo Mastino,
il
giudice Leone, il postino
Topo Gustavo;
tra i malvagi spiccano il
Commendator Lupo, ladro in guanti gialli, il
Signor Volpe
e
Gigi Furetto.

Le storie sono incentrate sulla
vita quotidiana di Belpelo, con protagonisti via via ciascuno di
questi personaggi (la cui presenza crea un microcosmo completo di negozi, edifici, vie e paesi, definito sin nei minimi dettagli da Peroni, anche con rappresentazioni in grandi paginoni)…
Ma ad introdurre e concludere ogni storia c’è sempre Gianconiglio, che si rivolge ai piccoli lettori col caratteristico
“Ciao, bambini!”
Questa trovata perogattiana (usata anche sull’altro suo personaggio
Nerofumo, che era nato diversi anni prima..) è forse una delle chiavi del successo del personaggio,
poiché i lettori si sentivano coinvolti e partecipi delle vicende narrate e lo consideravano un loro amico, non solo un soggetto di cui leggere le avventure passivamente.
Tanto che ad un certo punto, visto il crescente consenso fra i lettori, Gianconiglio venne pubblicato ogni settimana. Nota: agli inizi questa serie era pubblicata
settimanalmente, ma poi avevano cominciato a saltare dei numeri: i lettori scrivevano e chiedevano il loro personaggio preferito, Gianconiglio, appunto, tutte le settimane.
Anche da una indagine della “Doxa” (specializzata in indagini di mercato) risultava che Gianconiglio era il personaggio più gradito dai piccoli lettori. Così furono ascoltati.
Purtroppo, avendo il Corriere dei Piccoli cambiato molti direttori nel corso degli anni ’70 (e ognuno con un’idea diversa di come impostarlo),
ci fu chi voleva pubblicare sempre di meno le avventure del coniglio per far posto ad altra roba… fino a farlo
sparire definitivamente dalla testata nel 1979.