C o l o n n a    s o n o r a

Se il tuo browser non ti permette di sentire il sonoro, prova ad immaginare la musica e canticchiarla mentre leggi...
A proposito, dopo aver ascoltato la COLONNA SONORA ricordati di disattivare il sonoro per poter sentire gli effetti sonori che troverai all'interno del testo di questa e delle prossime pagine.

Ben presto il dottor Floyd avrebbe potuto vedere di persona il misterioso e inquietante cilindro che tanto aveva scosso la psiche dei suoi colleghi.

- Dottor Floyd? Clavius è in vista - lo avvertì il pilota - Stiamo per
atterrare.
L'astrobus valicò il bordo del cratere, galleggiò lentamente verso il basso e allunò con grazia
su una pratica piattaforma circolare
. I passeggeri indossarono le loro tute spaziali, si fecero i complimenti a vicenda per la propria eleganza e uscirono dal veicolo.

- Un piccolo passo per l'uomo - sentenziò Floyd - ma un grande passo per l'Umanità.
Poi fissò il viso scimmiesco dietro il casco del suo vicino e si sentì un po' stupido.
- Dov'è il cilindro
? - chiese Floyd, tanto per cambiare argomento.
-
Urgh - dichiarò il vicino, saltellando su e giù come una scimmia.
Perplesso, il dottor Floyd saltò giù dalla piattaforma (era un bel salto ma sulla Luna gli astronauti possono giocare a
scimmiottare Superman) e s'incamminò in una direzione a caso.

Durante il suo peregrinare, incrociò una
squadra di astronauti del turno precedente che si stavano lamentando delle interminabili giornate lunari.
Prima che potessero minacciare un terribile sciopero, Floyd si presentò - Buongiorno, sono il dottor Floyd... - QUEL dottor Floyd? - chiese uno dei presenti. - No, l'altro dottor Floyd! - replicò aspro Floyd, stanco dei continui scambi di persona. - Che fortuna! Avevo giusto bisogno di parlare con qualcuno... - No, guardi: lei ha capito male. Io non interpreto sogni, solo diagrammi scientifici - si accigliò Floyd. - E allora che ci fa qui? - chiese l'altro, perplesso. Floyd cercò di controllarsi - Sto cercando il cilindro
misterioso. - Facile, segua i turisti giapponesi. - Come, prego? - Sì, quelli che fotografano tutto. Li troverà laggiù. Segua la guida con la parabola aperta.
Floyd si girò e vide un gruppo di tute spaziali da cui spuntava il profilo
cangiante di una parabola. Fece spallucce e si allontanò a
balzelloni.

Quando raggiunse il gruppo, Floyd fu accecato da una terrificante scarica di
flash. Mai avvicinarsi di soppiatto ad un gruppo di giapponesi armati di macchine fotografiche...

Recuperata la vista, Floyd si aggregò a loro e, con sua somma sorpresa, fu ricondotto al punto di partenza. Qui i giapponesi si radunarono con ordine alla base della piattaforma su cui era atterrato l'astrobus e ascoltarono educatamente un
intraducibile discorso, poi sfoderarono le loro micidiali macchinette e colpirono inesorabilmente con i flash la piccola folla di tute spaziali saltellanti radunate sulla sommità della piattaforma.

Floyd rimase
stupefatto. A ben pensarci, la piattaforma era proprio un enorme cilindro che spariva nel terreno lunare. Si avvicinò con reverenza al cilindro e ne sfiorò la superficie con il guanto...

(
Gabriele Falcioni - Aprile 2001)



Stampa questa pagina
 
Clicca qui per leggere il seguito...