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sabato, 23 febbraio 2008
UNO SCOIATTOLO PER AMICO

ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (152)

Uno scoiattolo per amico






    Scoiattolo






    Ho già scritto in una puntata di questo PeroBlog che noi viviamo (dal 1985, scappando... dal traffico, lo smog e la violenza sempre crescente di Milano, recondoci in provincia di Como) in mezzo al verde e spesso ci capita di divertirci a seguire le vicende dei vari animali che arrivano nel piccioni...nostro giardino: alcuni sono "ospiti fissi"..., altri invece, sono "arrivi casuali". Tra gli "ospiti fissi" abbiamo i piccioni (anche qui, vedi un paio di puntate dove avevo parlato della mia lotta per riuscire a sconfiggere i piccioni; a proposito, un piccolo aggiornamento: dopo aver risolto il problema dei piccioni sotto il tetto dalla parte del mio studio, ora si sono spostati dalla parte opposta della casa, proprio sopra la finestra della camera di mio figlio... il quale ovviamente ora si sta dando da fare per cercare di risolvere lo stesso problema che avevo avuto io... Speriamo che presto si trovi un sistema giusto anche per questa nuova situazione), i Merlomerli, i Passeropasseri, ma abbiamo anche molti uccelli di razze diverse, anche esotiche: un vicino aveva una grande gabbia, una "uccelliera" e, visto che i vicini avevano tutti protestato per lo schiamazzo insopportabile da tutti questi uccelli, lui ha pensato bene di... togliere la gabbia e far uscire liberi tutti gli uccelli. Ma, molti non sapevano più dove andare avendo abitato per molto tempo in posti chiusi, si erano trovati un po' persi... quindi ognuno si è cercato un suo spazio nei terreni vicini. Lo sapete, vero che il detto "liberi come gli uccelli" è una balla? Beh, è proprio vero: ogni uccello, o meglio ogni coppia, si sceglie uno spazio e non accetta che altri loro simili arrivino sul "loro" territorio, quindi spesso assistiamo a lotte, spesso violente con i nuovi arrivati. Poi ci sono, a volte, dei Riccioricci: animali molto simpatici ed una volta uno di loro era entrato addirittura dentro la nostra casa ed abbiamo fatto un po' fatica per convincerlo ad uscire... Inoltre ci sono - purtroppo - le Talpatalpe che, quando arrivano ci danneggiano il piccolo orto perchè, scavando le loro gallerie, quando passano sotto le verdure piantate, tagliano le radici e le piante si seccano. Quindi dobbiamo escogitare tutti i sistemi possibili per farle andare via. Ma non basta, ci sono anche altri animali che non sto qui ad elencare, ma stavolta vorrei parlare dello Scoiattolo rossoscoiattolo. Da qualche anno è arrivato nel nostro giardino uno scoiattolo di colore rosso, molto carino ed io, mia moglie e mio figlio abbiamo trascorso molto tempo ad osservarlo in silenzio da una finestra. Passando il tempo, piano piano abbiamo cominciato ad uscire piano piano ed alla fine non si spaventava più e seguitava nella sua attività frenetica che consisteva nell'accumulare più nocciole possibili. Infatti, qualche anno fa, noi avevamo piantato un alberello di nocciole, ma quando ci siamo accorti che questo scoiattolo mirava proprio a quelle, abbiamo rinunciato - volentieri - a lasciargliele, tanto noi non ne mangiavamo tante. Aveva due percorsi preferiti per arrivare alla sua tana che si trovava su un grande albero, di una razza che non ricordo bene come si chiama, so che appartiene alla famiglia dei "cedri", anche se sembra che sia un po' a forma di abete; strofinando un poco le sue foglie (ad aghi) si sente un piacevole odore di cedro. Comunque non siamo mai riusciti a vedere la sua tana perchè evidentemente si trovava molto in alto. Ma a questo punto faccio un piccolo "breack": vorrei parlare un pochino di questo albero. il'amico cedro dell'amico scoiattoloAd alcuni puo' sembrare un po' strano, ma io amo la natura sotto tutti gli aspetti e mi affeziono non solo agli animali, ma anche alle piante, agli alberi soprattutto. Quando ero piccolo mi piaceva moltissimo arrampicarmi sugli alberi e rimanere lì, in mezzo ai rami per leggere i miei fumetti preferiti; lì mi sentivo a mio agio, mi sentivo "protetto". Ma la passione per gli alberi non è passata con il tempo, anzi è aumentata e, quando faccio delle gite e scopro degli alberi di una razza che non conoscevo, mi soffermo molto volentieri e, mentalmente, ci salgo sopra... studiando i vari punti di appoggio sicuri... Comunque quell'albero scelto dallo scoiattolo per costruirci la sua tana, quando siamo arrivati qui da Milano per costruirci la nostra casa, facendo vari calcoli (assieme al geometra di nostra fiducia) abbiamo stabilito il punto dove occorreva eseguire lo scavo per le fondamenta. Era in un punto dove non si trovavano alberi. Noi eravamo contenti, ma poi scoprimmo che, proprio nel punto dove si trovava un albero (che ci piaceva moltissimo) avrebbero dovuto costruire una rampa di accesso per arrivare al nostro box per l'auto e, secondo il geometra, era assolutamente necessario abbattere quell'albero. Noi ci opponemmo energicamente, ma il geometra ci dimostrò che non esistevano alternative. Allora ci rivolgemmo ad un giovane giardiniere che avevamo conosciuto a Milano e che a volte ci consigliava e ci aiutava a mantenere bello il nostro giardino pensile che avevamo costruito sul terrazzo che si trovava sopra l'appartamento dell'ultimo piano. Questo giovane, quando vide quell'albero, disse che era possibile "salvarlo" e diede disposizioni al direttore dei lavori del cantiere per come scavare per riuscire a toglierlo senza danneggiarlo e fare un'altra buca in un punto sicuramente non dannoso alla casa, considerando anche il passaggio del sole anche per evitare che ci portasse troppa ombra sulla casa. Quindi, con una ruspa, l'albero venne spostato delicatamente in poco tempo; il giovane giardiniere si preoccupò di legare attorno al tronco, un po' in alto, alcune robuste corde (cercando di non danneggiare la corteccia) per fare in modo che per i primi tempi non soffrisse eventuali sbalzi di temperatura e non fosse piagato dal vento. Infatti, qualche tempo dopo ci accorgemmo che quell'albero aveva attecchito e stava cominciando a crescere (ora è cresciuto quasi il doppio! Per noi quella è stata una grande soddisfazione. Lo scoiattolo che si era arrampicato sul cedroMa poi, anni dopo, fu una soddisfazione anche per lo scoiattolo che aveva trovato quell'albero adatto per la sua "casa". Così, come dicevo, divenne un nostro "amico" e ci permetteva di avvicinarci e dargli delle nocciole noi. Le prendeva un po' titubante, ma poi correva subito verso la sua tana o correndo direttamente verso il tronco ed arrampicandosi oppure, a volte, saliva su un "bersò", un posto che avevamo preparato per avere un po' di ombra d'estate, ma anche "pratico": ci abbiamo piantato delle piante di KiwiKiwi (avevo scoperto, quando li abbiamo piantati, che ne esistono di due tipi: maschi e femmine! Di conseguenza bastano poche piante "maschio" per poter fecondare quelle "femmina") che ci forniscono moltissimi frutti ogni anno. Lo scoiattolo a volte passa sopra i vari rami intrecciati dei Kiwi ed arriavando così un po' più velocemente al "suo" albero passando dai rami al tronco. Insomma, per noi era diventato un amico che ci regalava giornalmente uno spettacolo molto più bello di tanti documentari trasmessi in TV: quello era un "documentario vivo!". Il nostro scoiattolo (al quale non avevamo voluto dare un nome, era semplicemente "lo scoiattolo" e non abbiamo mai saputo se viveva da solo o avesse una famigliola... Avevamo saputo da alcuni nostri vicini che abitano di fronte a noi, che a volte vedevano arrivare questo scoiattolo che si recava anche da loro per accaparrarsi dei frutti anche lì. Questo continuo correre e lavorare affannoso dello scoiattolo durò alcuni anni e per noi era il "nostro amico scoiattolo". Ma qualche giorno fa, io e mia moglie, uscendo per fare la nostra passeggiata quotidiana, abbiamo visto con orrore che, proprio vicino al nostro cancello, c'era in terra lo scoiattolo morto! Abbiamo pensato che magari poteva trattarsi di qualche suo simile, ma dopo qualche giorno fummo certi era proprio lui perchè non si era più visto nel nostro giardino! Per noi è stata una perdita enorme. E' difficile spiegare cosa si prova a chi non ama gli animali. Quando manca un animale, il dispiacere è talmente grande che è difficile da descrivere. Lo avevo provato quando, da piccolo, mi era capitato che qualche Gattogatto, che avevo io e che tenevo nel nostro cortile, moriva, ma per vecchiaia o qualche malattia. Quando vedevo che non potevo proprio farci niente, mi mettevo da solo a piangere in silenzio. I miei genitori cercavano di consolarmi, ma tutto era inutile. Fino a quando non arrivavano altri gatti... Poi quando ci è morto il cane il nostro pastore tedesco DagoDago, io ho pianto, come se fosse morto un figlio. Ma questa volta abbiamo sofferto in completo silenzio perchè non sapevamo come la pensassero in proposito i nostri vicini. Alcuni amavano gli animali, ma altri li odiavano perchè "rubavano" della frutta... Non abbiamo mai saputo come era morto: forse era stato colpito da un'auto mentre attraversava la strada? Oppure ucciso da un gatto dei vicini che lo aveva scambiato per un topo? Oppure... che sia stato addirittura qualcuno dei vicini che aveva voluto disfarsene per proteggere la loro frutta?... Non lo abbiamo mai saputo. Sappiamo solo che ora, affacciandoci verso il giardino, non vediamo più il nostro amico scoiattolo. Oltre tutto abbiamo scoperto che viveva da solo perchè non abbiamo visto altri scoiattoli grandi o piccoli avvicinarsi a quell'albero, il nostro amato albero. Chiedo scusa a chi non ama gli animali e capisco che non è colpa loro se non capiranno il nostro stato d'animo: con tutti i bambini che muoiono giornalmente e che la TV ci descrive, questa dello scoiattolo è una "sciocchezza", ma a volte la vita è fatta anche di "sciocchezze". Penso che l'amico Contix possa di sicuro capirmi perchè so che a lui, poco tempo fa, è successa una cosa quasi del genere, solo che si trattava del suo "amico gatto" che mi aveva fatto anche vedere in foto. Sono certo che ci saranno anche moltissimi altri amici che sapranno capirmi, ma se per caso qualcuno non è d'accordo, può scriverlo qui, nei commenti, e capirò.



    Scoiattolo - pupazzoMi stavo dimenticando che, diversi anni fa, mi sembra verso la metà degli anni '60, una ditta farmaceutica mi chiese una serie di disegni per far realizzare dei pupazzi in panno che poi avrebbero regalato ai loro clienti più affezionati; dato che si trattava di un prodotto per bambini, ho proposto loro di fare alcuni animali - cuccioli ed erano: un gattino, un cagnolino (che suonava anche una specie di ninna nanna tirando un filo), un leprottino ed un piccolo scoiattolo. Questi pupazzi erano realizzati in panno ed erano alti all'incirca una trentina di centimetri (comprese le orecchie) ed erano stati realizzati, molto bene, ben curati, tutti in Germania. Beh, visto che non possiedo una macchina fotografica digitale, ho tentato di fare una specie di foto con la web-cam che non è proprio l'ideale per queste cose... Comunque metto qui lo scoiattolo: gli altri pupazzi penso di metterli sul PeroBlog appena verrà a trovarmi qualche amico con la macchina fotografica digitale...






    Scoiattolo




    Perogatt









      NOTA: In questo Blog, il "PeroBlog", i commenti sono molto graditi e si invitato gli "amici" visitatori a partecipare. Chiunque è libero di esprimere la propria opinione, purchè si comporti con educazione e metta una firma (so bene che ciascuno può inventare un proprio nickname a piacere e in questo caso non sarebbe individuabile, ma si invita a non "nascondersi dietro l'anonimato" per poter dire tranquillamente delle cattiverie: qui siamo tutti amici, appassionati dei fumetti, del disegno animato e di tutto quanto fa spettacolo. Quindi ci si aspetta di mantenere un tono adeguato. Purtroppo devo avvertire che chi non rispettasse queste semplici regole, rischierà di trovare cancellato il proprio commento. Mi auguro che tutti si adeguino a questo clima di amicizia e tra amici ci si comporta bene. Chi non fosse d'accordo con queste regole, con dispiacere, devo consigliare di andare da un'altra parte. Qui si scherza, si è allegri, si possono dire delle battute, a patto che non siano volgari. Ancora due cose: qui non si parla di politica o di religione. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come preferisce, ma l'argomento principale ed unico è quello di leggere degli aneddoti (di fatti realmente accaduti) riguardanti appunto il magico e fantastico mondo del disegno! Buon divertimento in serenità! Grazie.







    (152 - Segue)

Postato da: Perogatt a febbraio 23, 2008 12:23 | link | commenti (13)
scoiattolo amico

sabato, 16 febbraio 2008
ANCHE I ROBOT HANNO UN CUORE

ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (151)

Anche i Robot hanno un cuore



Postato da: Perogatt a febbraio 16, 2008 16:36 | link | commenti (20)
anche i robot hanno un cuore

lunedì, 11 febbraio 2008
PEROGATT NON E' STATO QUI



ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (150)

Perogatt non è stato qui





    Copertina Spider-Mad Era l'anno 2005. Dentiblu'Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri, i due toscani che si fanno chiamare - non si sa bene il perchè, magari non lo sanno neanche loro - "Dentiblù" e che hanno come grave colpa... quella di aver creato un loro personaggio chiamato "Zannablù" e con il quale realizzano ormai da qualche anno, un albo che presentano alle varie Fiere dei Fumetti in giro per l'Italia, chiamato appunto "Zannablù" dove spesso realizzano anche delle succose e divertenti parodie di famosi film, come ad esempio "Il Signore dei Porcelli", "Harry Porker" (che poi venne copiato dai Simpson - nel film - e subito diffidata la Fox dai Dentiblù e l'hanno spuntata loro, ma...), "Star Porks", "Kill Pig", "Maiali dei Caraibi", "Spyder-Mad"; beh, non si sa come mai... ma questo loro personaggio ha un successo incredibile di vendite e di critica. I due hanno creato una loro ditta chiamata proprio "Dentiblù" con la quale editano il loro albo. I loro numerosi fans li seguono festanti e scodinzolanti come cinghialini (portandosi dietro anche autentico formaggio Parmigiano, salame e pane.. che offrono volentieri agli amici più affezionati, compreso il sottoscritto...) durante le varie Fiere dove i "Dentiblù" hanno un loro vivacissimo, coloratissimo e frequentatissimo stand che è anche diventato un punto d'incontro fisso da parte di numerosi disegnatori italiani che hanno preso l'abitudine di darsi appuntamento proprio presso questo cinghialesco stand.



    Banconota Euro vista dai Dentiblu'...Beh, fin qui non ci sarebbe quasi niente di strano ma un giorno i due mi telefonano e mi dicono: "O Pero, lo sai che abbiamo deciso di sposarci?" Così riescono ad estorcermi... la promessa di essere presente al loro crimine... ehm... volevo dire matrimonio. Bene, al giorno fissato, in settembre del 2005, io e mia moglie eravamo presenti al misfatto e, terminate le procedure che li "condannavano" a vivere come marito e moglie, i due mi dicono che sarebbero andati in viaggio di nozze negli Stati Uniti. Io approfitto per chiedere loro un favore e cioè di scrivere da qualche parte una frase: "Perogatt non è stato qui"... Stefano e Barbara mi guardarono con un'aria sbalordita come se avessi detto una... castroneria, ma io ho insistito che ci tenevo molto perchè, dato che non potevo andare anche io negli Stati Uniti, sarebbe stato bello poter trovare il modo di lasciare un mio segno della mia "non presenza"! Un po' titubanti, i due mi promisero che avrebbero fatto quella scritta, ma io ho anche preteso che mi portassero la "prova" dell'avvenuto fatto, e cioè una foto dove si leggesse quella scritta, ma non solo, che si capisse che non l'avevano fatta in Italia, ma negli Stati Uniti. Allora, al loro ritorno, i due novelli sposi mi fanno vedere molte foto che avevano scattato durante il loro bel viaggio all'interno degli Stati Uniti. Io guardai interessato le loro foto che mi diedero modo di poter vedere anche io i luoghi più o meno fantastici che avevano visitato, come ad esempio la solita, ma sempre affascinante New York e l'incredibile Hollywood con annessa la grande Los Angeles. Io guardavo le foto, ma ad un tratto chiesi loro se avevano poi mantenuto la promessa e cioè se avevano fatto la scritta che avevo loro chiesto e se l'avevano fotografata. Loro mi tranquillizzarono: certo che era stata fatta: "una promessa è una promessa, no?" Così trovano la foto "documento" e me la mostrano. Si vede la spiaggia (mi sembra di Malibù) con un po' lontano il mare ed un omino che si porta dietro la sua tavola da surf. Effettivamente le onde fanno capire chiaramente che la spiaggia è quella che dicono loro. Ma... e la scritta? Beh, la scritta effettivamente loro l'hanno fatta, in inglese: "PEROGATT WASN'T HERE!", solo che... l'avevano fatta sulla sabbia :)



    Eh, i furbastri Dentriblù... sono riusciti a fregarmi! Ma, poi, parlando seriamente i due mi hanno detto che hanno escogitato quel trucchetto perchè negli Stati Uniti, dopo la faccenda del famoso 11 settembre, tutto diventa rischioso e non se l'erano sentita di fare una scritta su un muro o su una panchina o altro punto perchè avevano paura che la polizia li avrebbe molto probabilmente fermati ed interrogati. E poi, come si sarebbero giustificati di quella scritta? Come si fa a spiegare ad un poliziotto americano il perchè di quella strana frase? Magari li avrebbero presi per dei... terroristi che stavano scrivendo un messaggio segreto... Così hanno avuto l'idea di mantenere comunque la promessa, ma in maniera... non compromettente...



    E bravi i Dentiblù! Certo io avrei preferito che fosse stata scritta in modo che i posteri potessero leggerla, ma chi lo sa, in America tutto è possibile e magari, tra qualche centinaio d'anni, un pazzo archeologo troverà quella scritta sepolta sotto la sabbia e tutti si sarebbero chiesti "ma chi era questo strano Perogatt?"... Un enigma che magari avrebbe ispirato degli autori di sceneggiature per dei film di tirarne fuori una storia di grande successo: "Il mistero della scritta sulla sabbia" oppure "Ho scritto Perogatt sulla sabbia"...;)




    Perogatt - USA - scritta... 










      NOTA: In questo Blog, il "PeroBlog", i commenti sono molto graditi e si invitato gli "amici" visitatori a partecipare. Chiunque è libero di esprimere la propria opinione, purchè si comporti con educazione e metta una firma (so bene che ciascuno può inventare un proprio nickname a piacere e in questo caso non sarebbe individuabile, ma si invita a non "nascondersi dietro l'anonimato" per poter dire tranquillamente delle cattiverie: qui siamo tutti amici, appassionati dei fumetti, del disegno animato e di tutto quanto fa spettacolo. Quindi ci si aspetta di mantenere un tono adeguato. Purtroppo devo avvertire che chi non rispettasse queste semplici regole, rischierà di trovare cancellato il proprio commento. Mi auguro che tutti si adeguino a questo clima di amicizia e tra amici ci si comporta bene. Chi non fosse d'accordo con queste regole, con dispiacere, devo consigliare di andare da un'altra parte. Qui si scherza, si è allegri, si possono dire delle battute, a patto che non siano volgari. Ancora due cose: qui non si parla di politica o di religione. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come preferisce, ma l'argomento principale ed unico è quello di leggere degli aneddoti (di fatti realmente accaduti) riguardanti appunto il magico e fantastico mondo del disegno! Buon divertimento in serenità! Grazie.










      (150 - Segue)




    Perogatt

Postato da: Perogatt a febbraio 11, 2008 12:56 | link | commenti (14)
perogatt non e stato qui

martedì, 05 febbraio 2008
SENZA NOMI



ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (149)

Senza nomi




    Fontana di Trevi - rossaFontana di Trevi Ci sono degli aneddoti interessanti che però sono indeciso se metterli qui, sul PeroBlog oppure no. Non mi va di fare nomi perchè... Beh, facciamo in questo modo: ora ne racconto qualcuno ma senza fare i nomi, del resto non hanno molta importanza i nomi ma i fatti.

     Era intorno alla fine degli anni '50 e l'inizio dei '60; un Autore famoso di Roma che collaborava al Vittorioso, una sera mi confidò alcune sue disavventure. Una di queste era il fatto che, pur collaborando regolarmente a quel prestigioso e famoso giornale, non guadagnava abbastanza per poter sopravvivere. Gli mancavano i soldi per riuscire a pagare l'affitto della casa, ma la cosa più grave era che con quello che guadagnava non riusciva a sfamare degnamente la famiglia. Mi raccontò che spesso, per racimolare dei soldi e comprare qualcosa da mangiare, di notte dopo essersi tolte le scarpe entrava nella famosa Fontana di Trevi e racimolava più monete che vi si trovavano immerse, ne prendeva il più possibile e, rimesse le scarpe scappava via velocissimo, prima che lo notassero i vigili. Quando questo disegnatore mi raccontò queste cose, io rimasi allibito; ma come, un Autore così famoso, non guadagnava abbastanza? Eppure sapevo che i disegnatori che collaboravano al
    il VittoriosoVittorioso erano pagati piuttosto bene, soprattutto se erano famosi. Così, dopo qualche attimo di silenzio mi disse una cosa che mi lasciò senza fiato. Mi disse che in effetti lui non guadagnava tanto perchè "doveva" dare ad un redattore una certa cifra per ogni tavola pubblicata, altrimenti... addio lavoro! Una cosa incredibile, ma lui mi assicurò che la cosa era vera e che era costretto ad agire in quel modo, altrimenti non avrebbe avuto più lavoro. Tentai di convincerlo a ribellarsi a questo stato di cose, ma lui mi disse di no: non se la sentiva. Sapeva benissimo che la cifra mensile che incassava era molto bassa in proporzione a quella degli altri Autori, ma se avesse protestato e lo avessero cacciato via, lui sarebbe rimasto senza lavoro. Io tentai di dirgli che avrebbe potuto cercare lavoro presso altri giornali, ma non aveva il coraggio di fare quel "passo" così importante. In casa nessuno sapeva niente di questa faccenda e pensavano che a lui forse pagavano di meno perchè era meno conosciuto, oppure perchè era meno bravo. Io ero tentato di dire tutto alla moglie, ma, con fatica, dovetti stare zitto.

    Dopo diverso tempo, io ero ritornato a Milano ed avevo iniziato a collaborare con il Corriere dei Piccoli con il personaggio "Gianconiglio" diventato famoso in molte parti del mondo. Era il periodo che al Corriere dei Piccoli cambiavano i Direttori in continuazione ed ogni volta era una fatica non indifferente riuscire ad andare d'accordo con i nuovi direttori. Uno di questi mi rinfacciava sempre che io guadagnavo una cifra superiore al suo stipendio ed un giorno mi fece sedere nel suo ufficio e mi disse che, se volevo andare avanti con il personaggio Gianconiglio, avrei dovuto dare a lui una certa cifra per ogni tavola pubblicata. Io pensai che si fosse trattato di una battuta e mi misi a ridere ed uscii salutandolo. Qualche giorno dopo quel direttore mi richiamò in redazione per ordinarmi dei disegni pubblicitari con Gianconiglio da pubblicare sul Corriere dei Piccoli. Io accettai con piacere, ma gli feci notare che, ovviamente, trattandosi di pubblicità, mi sarebbe spettata una cifra superiore. Lui si mise a ridere ed anche io stavo per ridere con lui, ma scoprii che non stava per niente scherzando: mi disse che, se volevo quel lavoro, una "fetta" del guadagno doveva andare a lui. Io mi rifiutai energicamente e lui mi minacciò che allora avrebbe fatto fare quel lavoro ad un altro disegnatore. Però aveva fatto i conti... senza l'oste, nel senso che la ditta (molto conosciuta) pretendeva che i disegni li facessi io e con il mio personaggio Gianconiglio! Così, di malavoglia, il direttore dovette accettare. Ma qualche giorno dopo ricevetti una lettera dove mi minacciava che se volevo continuare a collaborare al Corriere dei Piccoli, avrei dovuto dare una certa cifra a lui per ogni tavola, altrimenti non avrebbe più pubblicato GianconiglioGianconiglio. Io rimasi di stucco: aveva avuto la sfrontatezza di mettere addirittura per iscritto una cosa del genere! Io non gli risposi, ma andai da un avvocato con quella lettera. L'avvocato mi disse che c'erano tutti gli elementi per una bella denuncia. Così iniziammo le pratiche per la denuncia, ma... improvvisamente seppi che quel direttore era stato sostituito... Così la cosa cadde completamente. Forse feci male perchè era giusto che un individuo del genere pagasse per un ricatto simile. Solo che, nel frattempo, noi avevamo fatto un trasloco ed eravamo andati ad abitare in una casa di nostra proprietà, acquistata con un grosso mutuo che... ci faceva sudare per ogni pagamento mensile, però finalmente non eravamo più in affitto ma abitavamo in una casa nostra, cioè... che fra qualche anno sarebbe diventata nostra. Ma durante il trasloco, molte cose andarono perse dalla ditta di traslochi, così non riuscii più a trovare quella lattera. Ne parlai con l'avvocato che mi chiese se almeno avevo fatto delle fotocopie. Gli risposi di no. A quell'epoca non era tanto facile fare delle fotocopie: occorreva andare in un laboratorio apposito nel centro di Milano e le fotocopie costavano una cifra abbastanza notevole. Quindi tutto andò in fumo e quell'individuo se la cavò senza alcuna denuncia, anzi, diventò direttore di altri giornali di proprietà del Corriere della Sera. Dopo vari cambi di direttori, infine il Corriere dei Piccoli divenne il Corriere dei Ragazzi N. 1il Jolly si diverte  - rubrica di giochi  curata da Peroni per il Corriere dei RagazziCorriere dei Ragazzi, poi di nuovo il Corriere dei Piccoli, ma di formato molto piccolo (tanto è vero che per alcuni numeri si chiamava Corriere dei Piccolissimi...). Gianconiglio, piano piano scomparve dalle sue pagine (al suo posto nacque un personaggino, il Jolly, per una rubrica di giochi che curavo io chiamata "il Jolly si diverte") fin quando non uscì più nè il Corriere dei Ragazzi, nè il Corriere dei Piccoli, ma il Corrier Boy, di formato piccolo e realizzato in maniera semplicemente obbrobriosa, fin quando non uscì più del tutto.

    Beh, come avete letto, avrete scoperto un mondo che molto probabilmente non immaginavate: il mondo dei fumetti è bello, ma ci sono degli individui che ogni tanto saltano fuori e riescono a rovinare tutto... A volte mi chiedo: ma siamo proprio sicuri che non esistano individui del genere anche oggi? Mah, non lo so, so solo che quella è una "razza" che purtroppo non si estingue :(



    Perogatt





      NOTA: In questo Blog, il "PeroBlog", i commenti sono molto graditi e si invitato gli "amici" visitatori a partecipare. Chiunque è libero di esprimere la propria opinione, purchè si comporti con educazione e metta una firma (so bene che ciascuno può inventare un proprio nickname a piacere e in questo caso non sarebbe individuabile, ma si invita a non "nascondersi dietro l'anonimato" per poter dire tranquillamente delle cattiverie: qui siamo tutti amici, appassionati dei fumetti, del disegno animato e di tutto quanto fa spettacolo. Quindi ci si aspetta di mantenere un tono adeguato. Purtroppo devo avvertire che chi non rispettasse queste semplici regole, rischierà di trovare cancellato il proprio commento. Mi auguro che tutti si adeguino a questo clima di amicizia e tra amici ci si comporta bene. Chi non fosse d'accordo con queste regole, con dispiacere, devo consigliare di andare da un'altra parte. Qui si scherza, si è allegri, si possono dire delle battute, a patto che non siano volgari. Ancora due cose: qui non si parla di politica o di religione. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come preferisce, ma l'argomento principale ed unico è quello di leggere degli aneddoti (di fatti realmente accaduti) riguardanti appunto il magico e fantastico mondo del disegno! Buon divertimento in serenità! Grazie.



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Postato da: Perogatt a febbraio 05, 2008 18:21 | link | commenti (15)
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