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mercoledì, 25 ottobre 2006
Annuncio speciale

Craveri e Bottaro?!







Craveri visto da Giuseppe Festino
Questa volta, al posto dell'aneddoteria perofumettosa, faccio un annuncio rivolto a tutti gli appassionati di fumetti.



Proprio in questi giorni è uscita la ristampa del "cineromanzo" (un tempo le storie a fumetti venivano chiamate in questo modo) - in un albo di grande formato - tutto a colori - "AZ.77.913 - il biglietto della lotteria" con testo e disegni del mitico ed indimenticabile Autore Sebastiano Craveri.



BottaroIl famosissimo fumettista Luciano Bottaro ha accettato ben volentieri di realizzare appositamente la copertina di questa preziosa ristampa realizzata grazie all'intervento di Mauro Giubbolini che ha messo a disposizione i disegni originali che aveva ereditato assieme ai diritti di stampa di tutto il materiale realizzato in tanti anni da da Sebastiano Craveri.



Craveri: Il biglietto della lotteria - Copertina di BottaroQuesto albo ha una particolarità: è stato stampato in solo 500 copie numerate!



Contemporaneamente a questa ristampa della storia a colori, è uscito anche uno speciale "Alboink" (24 pagine in bianco/nero più copertina a colori) intitolato "Caporal Meo" dove sono state raccolte alcune storie di questo ennesimo personaggio di Craveri che era stato realizzato per uno dei settimanali del "Vittorioso".
Copertina Caporal Meo





Una piccola annotazione: Giubbolini, per poter realizzare questi albi, ha dovuto sostenere delle cifre notevoli, per cui mi auguro che possa ricavare almeno una cifra in modo da riuscire a farci pari: cosi' potra' pensare a realizzare altre preziose ristampe di fumetti del grande Sebastano Craveri, un grande Autore italiano da molti ancora sconosciuto. (Appena possibile, inserirò qui anche alcuni aneddoti riguardanti proprio il grande Sebastiano Craveri. So che, proprio in questo periodo, anche l'amico Contix sta preparando una accurata scheda su questo grande Autore, praticamente il primo Autore Furry italiano. Appena il tutto sarà pronto, ne darò notizia qui.)



Chi fosse interessato a ricevere uno o tutti e due gli albi, può scrivere una e-mail a Giubbolini all'indirizzo: cgiubbo(at)tin.it ("at" = @) e riceverà tutte le informazioni al riguardo. Ma... è necessario tener presente che l'albo a colori è stato stampato in sole 500 copie (il prezzo è senz'altro molto più basso del vero valore!), quindi conviene affrettarsi per evitare di rimanerne senza!






Perogatt

Postato da: Perogatt a ottobre 25, 2006 13:14 | link | commenti (1)
craveri - bottaro

martedì, 24 ottobre 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (86)

Amicizia




Ci sono spesso molte parole che pronunciamo ogni giorno senza nemmeno pensarci. Una di questa è la parola "amicizia". Con questa viene subito dopo il termine "amico" o "amica". Ma molto di rado si pensa al vero significato di queste parole.



Mi è capitato nei giorni scorsi, in seguito alle note vicende riguardanti quanto è successo riguardo fatti recenti riguardanti questo mio PeroBlog, di pensare proprio all'amicizia. Per me l'amicizia è una cosa fondamentale: non potrei farne a meno. Da quando sono nato, praticamente ho avuto attorno a me molti amici. Con il tempo alcuni hanno cambiato città, altri hanno cambiato lavoro, altri ancora si sono sposati e, non ho mai capito il perchè alcuni, dopo, sono cambiati. Come se l'amicizia possa esistere solo se non si è sposati! Questa è una cosa che non ho mai capito, ma resta il fatto che, purtroppo, succede abbastanza spesso proprio così. Lo vedo anche con gli amici dei miei figli: amici, amiconi, ma poi appena sposati, l'amicizia svanisce e si incontrano di rado oppure non si incontrano più. Che cosa accade in quei casi? Che quella non era "vera" amicizia? Non sempre è esatto: molta gente - purtroppo - crescendo cambia carattere e di conseguenza ritengono opportuno "dimenticare" i vecchi amici e magari crearne di nuovi. Per me le cose sono sempre state diverse: anche quando ho cambiato lavoro, quando ho cambiato città, quando mi sono sposato, gli amici sono rimasti comunque tali. Magari ci si incontra meno, ci si telefona al posto di vedersi di persona, ma si rimane comunque "amici". Come ho raccontato in varie puntate di questo PeroBlog, avendo cambiato diverse volte città: da Senigallia (dove avevo dovuto lasciare diversi amici e ne cito uno per tutti: Ennio, che poi ho ritrovato a Milano da studente universitario - eravamo assieme presso l'Istituto dei Ciechi - vedi puntata apposita - ed incontrato di nuovo a Roma da Medico) mi sono spostato da giovanissimo nella città vicina, Ancona (facendo lo scenografo ed il pittore), poi qualche anno dopo, mi sono trasferito a Milano (per alcuni anni - iniziando a lavorare seriamente nel settore dei fumetti e della pubblicità), quindi a Roma (per una quindicina d'anni - dove ho trovato moltissimi colleghi e tanti anche Amici (specialmente presso il mitico settimanale "il Vittorioso"). Il grande Jacovitti (con il quale ho avuto una amicizia del tutto particolare avendo lui un carattere introverso mentre io sono un estroverso...), Giovannini, Zeccara e molti altri: colleghi ed anche amici. Amici come ad esempio l'indimenticabile
Landolfi - ProcopioLino Landolfi, il famoso disegnatore fumettista (purtroppo prematuramente scomparso), poi di nuovo a Milano (qui ho trovato una miriade di Amici e per fortuna ci incontriamo abbastanza spesso per il solo gusto di stare assieme: sarebbe troppo lungo scrivere qui l'elenco completo.



Poer motivi di spazio, ne cito solo alcuni: il mitico
Umberto Manfrin - disegno di Giuseppe FestinoUmberto Manfrin (quello di Tiramolla), purtroppo recentemente scomparso, con il quale ci sentivamo molto spesso e ci si confidavano i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni, le nostre delusioni...



Come non citare poi il saggio
Luigi Bona (creatore della rivista "WOW" che per tanti anni è stata un vero punto di riferimento per tutti noi "addetti ai lavori"): è stato lui che mi ha fornito le basi per acquistare ed usare il mio primo computer... (e seguita a darmi dei preziosi consigli in quel senso) e poi a sua volta amico del grande Franco Fossati - anche lui prematuramente scomparso - e Luigi si è battuto per creare uno speciale Museo con il numerosissimo materiale sui fumetti e battendosi per ottenere ed ottenendo la creazione della Fondazione Franco FossatiLogo Fondazione Franco Fossati con una sua adeguata sede.



Devo poi assolutamente citare l'Amico Gianfranco Goria (curatore della famosa AfNews, l'Agenzia di notizie riguardanti tutto il mondo dei fumetti, disegnatore anch'egli Bab di G. Goria
ed amante - come me - della montagna!). Abita a Torino, ma ci sentiamo ugualmente - anche grazie alla web-cam, come se ci trovassimo a pochi centimetri di distanza!): praticamente è stato lui a "contagiarmi" per quanto riguarda Internet... fornendomi le prime, primissime istruzioni per riuscire a creare un sito tutto mio (chissà se ora si sarà pentito? Grazie a lui ho creato una moltitudine di siti che hanno "invaso" Internet...). E tuttora è sempre disposto a darmi una mano quando ne ho bisogno, e non solo per quanto riguarda Internet, ma anche molti consigli pratici sul nostro mondo del lavoro di fumettisti... E che dire di Luca Boschi? Prima lo conoscevo poco, ma piano piano comincio a scoprire diversi suoi notevoli pregi; intanto so che è un grande appassionato di fumetti, ma anche un notevole intenditore. Uno cosa di lui, ad esempio, non sapevo: che disegna e disegna anche molto bene! In pratica conosce tutti e tutto sul fumetto. Beh, prossimamente penso di parlare un po' a lungo di lui...(http://en.wikipedia.org/wiki/Luca_Boschi). Ma non mi sono dimenticato di un amico del tutto speciale: Nessim Vaturi (titolare della famosa "Borsa del Fumetto" a Milano); con lui abbiamo avuto da tempo dei rapporti di amicizia del tuttto particolari: Nessim e' stato sempre molto disponibile, per ogni occasione, con lui poi, abbiamo realizzato anche numerosi "scherzi" (vedi puntata N. 51 di questo PeroBlog). Tra l'altro, Nessim e' stato l'unico amico a venire a trovarmi in ospedale quando, tre anni fa, sono stato operato (gli altri mi hanno telefonato oppure sono venuti a trovarmi a casa quando sono stato dimesso) e questo l'ho apprezzato moltissimo, fino a communovermi. Sapevo benissimo che lui e' sempre molto impegnato con il suo negozio e le sue molteplici attivita' sempre nel settore dei fumetti, quindi quando l'ho visto arrivare in ospedale, non credevo ai miei occhi. L'ho ringraziato allora e lo ringrazio di nuovo ora!



Successivamente mi sono trasferito in provincia di Como: anche qui ho conosciuto molti, molti altri Amici; sono tanti, ma ne cito uno per tutti: Cesare, un grande Amico, un grande poeta - che per mia fortuna abita a pochi passi da casa mia - fa parte di un gruppo di poeti della provincia di Como che si incontrano assieme tutti i venerdi sera; una volta mi hanno invitato durante una delle loro riunioni per parlare dei fumetti. Cesare, con sua moglie Bruna, sono veramente delle persone "uniche" ed auguro a ciascuno di trovare amici simili! (Alcune Poesie di Cesare si possono leggere sul mio sito
POCHESIE). Chiedo immensamente scusa a tutti gli altri: ciascuno sa che non l'ho fatto apposta: mi manca lo spazio necessario!



In ogni città dove ho abitato ho avuto degli amici che però non hanno "sostituito" quelli che avevo prima, si sono aggiunti ed in molti caso ho fatto in modo che si conoscessero anche tra loro. Insomma, la cerchia di amici si è allargata. Come dicevo prima, ovviamente i rapporti sono spesso un po' diversi, ma ogni volta è come se ci si fosse laciati solo da pochi giorni, anche se invece magari sono passati diversi anni. Ma con alcuni ci si incontra ugualmente spesso, nonostante le distanze.



Per me avere degli amici è veramente avere dei "tesori". Tra amici ci si confida, si chiedono e si danno consigli, si ride assieme (cosa per me essenziale: per me l'amicizia è anche allegria!), ma si medita anche assieme quando è necessario. Ci sono amici conosciuti durante il lavoro, altri conosciuti attraverso altri amici, altri ancora - e sono veramente tanti - che in questi ultimi anni ho conosciuto grazie all'intervento preziosissimo di Internet. Ad esempio, un tempo io usavo chattare con un programma chiamato ICQ (penso che quasi tutti lo conoscono, anche se so che ultimamente è stato un po' superato con l'intervento delle web-cam oppure con programmi che permettono di parlarsi con il microfono. Inosmma, proprio grazie ad Icq, molti anni fa avevo conosciuto per caso due giovanissimi disegnatori: avevo capito che erano veramente appasionati di fumetti e ci siamo subito capiti.
Tra l'altro scopersi che uno dei due, Stefano, era stato un grande fan del mio mensile chiamato "Slurp" (poi ho anche scoperto che una volta aveva scritto alla rivista ed io gli avevo risposto in una maniera particolare proprio su una delle pagine di un numero). Le nostre "chiacchierate" via chat erano diventate un appuntamento fisso e, dopo un po' di tempo cominciarono ad inviarmi i loro primi disegni. Io avevo cercato, nei limiti del possibile dovuti alla distanza, di dare loro dei consigli per fare in modo che scoprissero il più possibile alcuni "segreti" del mestiere, davo loro dei suggerimenti ed a volte anche delle... tiratine d'orecchie. Ma vedevo che mi ascoltavano: miglioravano in continuazione e di volta in volta vedevo dei progressi notevoli. Un giorno ho proposto loro di entrare a far parte del gruppo di miei amici "Esordienti" offrendo loro (come agli altri) una pagina sul mio sito per potersi mettere in mostra e cominciare a vedere gli effetti della "notorietà". Ad un certo punto ci siamo incontrati in occasione di una mostra di umorismo, almeno così mi sembra; fatto sta che da quel primo incontro, ne sono seguiti altri, molti altri ed io e mia moglie abbiamo spesso ospitati in casa Stefano e Barbara. Così ogni volta che venivano dalle parti di Milano, si fermavano a dormire e mangiare da noi: i due Dentiblù e Perogattsono diventati un po' come nostri figli, oltre che amici. La cosa continua anche oggi che questi que ragazzi, ora un po' cresciuti, hanno deciso di sposarsi (invitando me e mia moglie al loro bellissimo matrimonio, in Toscana). Ma non sono assolutamente cambiati: sono rimasti esattamente gli stessi. Ovviamente con qualche problema in più... con il disegno che nel frattempo è diventato un vero e proprio lavoro che li impegna molto. Ma ciò non toglie che ci si senta ugualmente spesso. Parlo dei due giovani Autori che hanno scelto uno strano pseudonimo: "Dentiblù" I Flintstones visti... da Barbara...(con anche un loro particolare e personale sito). Ah, ovviamente, quando hanno realizzato i loro primi lavori in maniera "professionale" (creando anche il loro personaggio di successo: "Zannablù"), li ho spostati (nel mio sito) dalla rubrica "Esordienti" a quella che ho chiamato "Friends". Insomma c'è stato un passaggio notevole di qualità che ovviamente li impegna sempre di più, ma ogni giorno ci sono dei miglioramenti ed io, per ogni loro successo, ne sono veramente orgoglioso! Ah, i Dentiblù mi hanno fatto conoscere anche dei loro amici, e fra questi specialmente Gabriele F. (che ha fatto anche da testimone alle nozze dei due ragazzi) ed anche con lui a mia volta sono diventato Amico io stesso (con lui poi c'è anche il fatto che è di origini Anconetane...). Ci sentiamo spesso sia per telefono e sia via e-mail, ma riusciamo facilmente essere sulla stessa lunghezza d'onda.... Ma non ho dimenticato i "vecchi" amici, anche quelli che avevo conosciuto da giovane a Senigallia: anche se un po' raramente, ci sentiamo al telefono e, quando è possibile, ci si incontra ed ogni volta si scopre che sembra che non sia passato il tempo. Anche se fisicamente siamo tutti cambiati, chi - come me- ha perso i capelli, chi ha i capelli diventati bianchi, chi è ingrassato, chi è dimagrito, insomma l'aspetto fisico non ha nessuna importanza. L'importante è avere ancora voglia di stare assieme, di ridere assieme, ma senza tanti "rimpianti": io guardo poco al passato con rimpianto, preferisco guardare al presente e pensare al futuro. Magari a volte si fanno dei confronti, soprattutto riguardo al lavoro, come ad esempio si osserva che un tempo i ragazzi leggevano di più di quanto non facciano oggi, ma non ci sfugge mai la frase "quelli sì che erano bei tempi", preferiamo se mai dire "facciamo in modo che i bei tempi siano anche quelli di oggi!". Qualche anno fa, invitato a partecipare ad Acqui Terme per la VI Edizione di Acqui Comics, ho avuto modo di conoscere per caso un giovane che si è presentato come Luca. Solo dopo ho scoperto che io non conoscevo lui, ma lui conosceva me... essendo un mio lettore da anni. Ovviamente abbiamo avuto un notevole scambio di corrispondenza con posta normale e via e-mail, incontrandoci anche, quando è stato possibile. Luca (un ligure puro sangue: di Savona!) mi ha anche aiutato a creare il sito dell'Ispettore PerogattIspettore Perogatt: per molti mesi si è dato da fare per riuscire a rintracciare tutte le documentazioni necessarie. Insomma, abbiamo instaurato un rapporto di amicizia, anche se riusciamo ad incontrarci molto di rado, ma ci scambiamo le nostre gioie ed i nostri dolori... Proprio come si fa fra veri Amici! Ultimamente (ormai si parla di qualche anno, se non sbaglio) mi sono dedicato anche ad un mio Blog, il PeroBlog, e qui ho avuto modo di conoscere molte altre persone, alcuni di questi che spesso inseriscono i loro commenti su questo Blog, e fra questi ce ne sono alcuni con i quali abbiamo cominciato anche a "chiacchierare" con il programma MSN che ci permette di "cattare" o chiacchierare con la web-cam. Ci sentiamo molto spesso e ci scambiamo opinioni, consigli, umori... Insomma, con alcuni di questi, pur non essendoci mai incontrati di persona, ritengo sia nata una vera e propria Amicizia con la speranza di incontrarci al più presto anche di persona, ma non è importantissimo questo: il punto è che abbiamo scoperto di avere molte cose in comune, oltre la grande passione per i fumetti. Fra questi potrei citarne molti ma, mi perdonino gli altri, qui nomino il  famoso Furry di ContixContix e Remo: Remocon loro due anche la corrispondenza e-mail è quasi quotidiana ed a volte... anche più volte al giorno. Insomma, anche se non ci conosciamo di persona è come se ci conoscessimo da tempo. Ma non ci sono solo loro due: anche altri (come ad esempio Mario (non quello dei bigliettini), AnonimousAldo, Giovanni - ormai diventato d'autorità uno dei miei più affidabili consulenti... E molti, molti altri) conosciuti proprio grazie a questo mio Blog e ci scambiamo molte e-mail chiacchierando di fumetti ed anche altro: magari potrebbe nascere anche con loro una bella amicizia. Questo è molto bello!



Ma... come avrete notato, in questa puntata ho usato molte volte la parola "amicizia". Però non sempre tutti gli Amici si comportano come tali: alcuni, purtroppo, a volte "tradiscono" ed in questi casi io ci rimango male, molto male. Per fortuna mi è capitato solo pochissime volte, una volta a Milano con un giovane che avevo allevato ed insegnato tutto sull'animazione e sui fumetti, ma poi sono stato... tradito ed un'altra è successa recentemente: una persona che stimavo moltissimo e con la quale esisteva un lungo rapporto di amicizia durato molti anni, si è comportata miei miei riguardi in una maniera ignobile che mi ha fatto molto male sia psicologicamente e sia fisicamente. Lo perdono, ma non riesco e non posso dimenticare. Forse avrei dovuto essere piu' cauto nel definire "amico" una persona che magari non lo era poi tanto, ma, mi sbaglio o Gesù aveva avuto, tra i suoi "amici", un traditore?... 




Perogatt





NOTE:



- Mi e' stato impossibile riuscire a citare tutti gli amici: chi non si trova nominato in questa puntata mi perdoni, ho ritenuto scrivere solo un piccolo elenco dato che per poterli nominare tutti avrei dovuto fare una puntata lunghissima!... Quindi facciamo in questo modo: metto qui di seguito un grosso ECC. che sta a significare che li' ci sono tutti quanti! Ok?



- I commenti a questo PeroBlog sono molto graditi, a patto che non siano Anonimi o che contengano frasi offensive o volgari, altrimenti "rischiano" di essere soppressi. Grazie.




(86 Segue)


Postato da: Perogatt a ottobre 24, 2006 00:51 | link | commenti (4)
amicizia

giovedì, 19 ottobre 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (85)

Ufficio PeroPostale: e-mail da Contix...



Come avevo fatto nella puntata N. 71 di questa Aneddoteria Perofumettosa, anche stavolta approfitto per parlare di e-mail ricevute...


La volta scorsa avevo preso lo spunto da una "preziosa" e-mail che mi era stata inviata dall'amico Giovanni, stavolta invece approfitto di alcune e-mail che ho ricevuto in questi ultimi tempi dall'amico Contix...

Infatti Contix ogni tanto approfitta per comunicarmi anche alcune "scoperte" che ha fatto su Internet. In una sua e-mail mi parlava di un mio personaggio (del quale io avevo completamente dimenticato perfino l'esistenza)
...

Professor Retromarcia 1 Professor Retromarcia



Si chiamava "Professor Retromarcia". Sinceramente non sono in grado di dire molto di più: so solo di averlo fatto, diverso tempo fa, ma mi ricordo solo molto vagamente di aver realizzato quelle tavole... Contix aveva subito riconosciuto il mio stile e mi ha mandato un paio di tavole con quel personaggio. Quindi approfitto per metterle qui: si tratta di una vera curiosità, penso non solo per me ma anche per chi legge questo mio PeroBlog. Sinceramente, come ho già detto, non ricordo quasi niente di quelle tavole, di quel personaggio, quindi non saprei dire niente. Diciamo che mi viene alla mente un qualcosa di molto vago... cioè mi sembra che fossero state fatte per una rivista, forse un tentativo non riuscito. Per il momento mi limito a mostrare queste due tavole, ovviamente ringraziando l'amico Contix per questa sua "scoperta".

Ma Contix,
con un'altra e-mail, non si era limitato a scoprire queste tavole, aveva anche scoperto alcuni siti Internet dove si possono vedere (anche se in maniera un po' scadente - per ovvi motivi) molti Caroselli realizzati negli anni '50, '60, '70 ed inoltre anche delle sigle di altre trasmissioni pubblicitarie che la RAI aveva inserito, sempre all'epoca di Carosello, ma in orari diversi e diverse durate; in alcuni casi si trattava di "stacchetti", altre volte di sigle vere e proprie. Per quello che mi riguarda, mi ricordo che io avevo partecipato anche alla realizzazione di molte animazioni anche per quelle piccole trasmissioni pubblicitarie. Su queste trasmissioni, i miei ricordi sono un po' scarsi... ma mi ricordo ad esempio che per una di queste si trattava di realizzare dei disegni animati con varie rubrichette; quei disegni animati venivano affidati - a rotazione - a vari animatori o vari studi televisivi. Io mi ricordo di averne fatti diversi, ma non saprei dire quanti e per quanto tempo, so solo che ogni volta occorreva preparare il materiale necessario per una serie di trasmissioni di un certo periodo: all'incirca per una quindicina di giorni o un mese per volta. Ad ogni modo in uno degli indirizzi trovati da Contix si possono vedere quelle varie sigle, magari potrebbe darsi che a qualcuno queste ricordino qualcosa... Per quanto riguarda i Caroselli visibili su Internet, su un sito se ne possono vedere un bel numero; su ciascuno vìene citato l'anno, il nome del prodotto pubblicizzato, poi una piccola scheda con i nomi di chi vi ha preso parte. Io vengo citato in alcuni casi, ma mi sono accorto che quelle schede non sono esatte alla perfezione dato che probabilmente contengono degli errori o dimenticanze di nomi. Ad esempio, in alcuni casi il mio nome non viene citato, in altri invece viene citato il mio nome assieme a quello di altri, mentre mi ricordo che avevo realizzato tutto io. Il motivo penso dipenda dal fatto che chi ha preparato quelle schede si dev'essere basato sui nomi degli animatori dipendenti delle varie Ditte di Produzione. Ad esempio, per la Gamma Film so che in quel periodo c'era un gruppetto di animatori interni, che risultavano a tutti gli effetti come dipendenti, io invece ero un libero professionista esterno e di conseguenza è probabile che non risultasse sempre il mio nome; ma per un certo periodo ero stato un "dipendente esterno" della Gamma Film (solo per un certo periodo) quindi potrebbe dasri che il mio nome figuri solo nei periodi nei quali risultavo come dipendente (esterno). Ho notato invece che in alcuni casi ci sono addirittura dei nomi "inventati": evidentemente chi aveva fornito quei dati, in molti casi aveva dovuto faticare non poco per tentare di ricostruirli tutti, quindi è perdonabile qualche errore... A quei tempi la Gamma Film si trovava in una grande costruzione chiamata allora "Cinelandia" (oggi riutilizzata - ed anche rifatta almeno in parte - da Mediaset a Cologno Monzese, a Milano, dove esistono anche molti studi televisivi per le trasmissioni delle reti Mediaset). Per i personaggi ed i personaggi secondari, mi recavo nello studio del famoso disegnatore Gino Gavioli che mi preparava al momento molti "schizzi" dei personaggi. Uno di questi esempi è la serie della Recoaro con il personaggio "Capitan Trinchetto": ogni volta Gino Gavioli mi consegnava degli schizzi (realizzati su semplici fogli di carta da animazione, disegnati per la maggior parte dei casi in matita rossa), schizzi che mi servivano come "traccia" per poter rimanere nel suo stile di disegno, ma poi le animazioni erano quasi tutte mie. Devo dire inoltre che su uno di quei siti si trovano anche varie sigle di Carosello e vari "stacchetti": infatti la sigla di Carosello non è rimasta la stessa intatta nel tempo: su quel sito si possono vedere anche i vari passaggi. Una vera manna per gli storici (ed anche per me: mi ero dimenticato quasi di tutto e mi è tornato in mente solo dopo aver visto quei cambiamenti).







Ed ora metto qui di seguito una parte di una e-mail che avevo ricevuto da Contix, con alcune annotazioni ed i vari indirizzi. Chi vuole, può andare a divertirsi a vedere come si faceva la pubblicità a quei tempi. Per quello che mi riguarda, grazie all'amico Contix, sono riuscito a fare un vero "viaggio nel passato"! Quindi gli dico
GRAZIE!







Capitan Trinchetto Sorbolik







Cimabue Tacabanda







Intermezzo Intermezzo







Intermezzo Intermezzo







Oltre a tante informazioni interessanti, vi sono anche i video di molti "siparietti" di Carosello, dagli anni '50 ai '70, compresi quelli animati!
http://www.mondocarosello.com/index.html







In almeno un paio ho ritrovato il tuo nome fra i realizzatori:








1) http://www.mondocarosello.com/html/vecchia_romagna_1967.html







In questo di Vecchia Romagna del 1967, con il grande Gino Cervi (il famoso attore che poi, anni dopo, prese parte alla serie di film di Don Camillo nella parte di Peppone) e il personaggio di Sorbolik, a quanto pare hai usato la tecnica mista cartoni/scene dal vero, come in Roger Rabbit! Spero che ne parlerai un giorno... (Certo! ma... spero ri ricordarmelo... Nota di Perogatt)







2)
http://www.mondocarosello.com/html/doria_1970.html
(Biscotti Doria, 1970)







Inoltre, se vuoi trovare molti altri filmati , ti consiglio di andare in questo motore di ricerca per filmati in streaming:







http://www.youtube.com/








Vi si trovano filmati di tutti i tipi (certo, non di alta qualità, ma come hai detto tu stesso...bisogna accontentarsi, no? ;)). Basta che digiti "Carosello" nella barra di ricerca e vedrai quanti filmati ci sono!







Spero che tutto ciò ti possa essere utile. Ciao! :) CONTIX







P.S.: se t'interessa, ti segnalo che sul mio forum ieri ho inserito una recensione di un "clone" di Roger Rabbit apparso in una serie TV della Disney nel 1993: Bonkers.







http://www.furrymania.it/phpBB2/viewtopic.php?t=228






Che dire di più? Contix ha descritto quasi tutto. Per il resto basta rileggere quanto avevo scritto qui sopra, cioè sul fatto che molte schede di quei siti non sono completamente affidabili: del resto anche la mia memoria... a volte è un po'... inaffidabile ;)




Perogatt



NOTA:

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Postato da: Perogatt a ottobre 19, 2006 01:12 | link | commenti (5)
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venerdì, 13 ottobre 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (84)





Il mistero dei lampioni

Lampioni di seraOrmai non si riesce nemmeno ad immaginare una città con i lampioni spenti. Ebbene, durante la seconda guerra mondiale, tutti i lampioni delle città erano per la maggior parte dei casi spenti, o meglio, venivano spenti appena suonava l'allarme, cioè quando erano stati avvistati degli aerei in arrivo spegnevano tutti i lampioni, ed anche la gente doveva spegnere tutte le luci di casa, per evitare di mostrare chiaramente agli aerei in arrivo le varie parti delle città. Al giorno d'oggi sembrerebbe una cosa sciocca, ma allora non esistevano ancora delle attrezzature adeguate per poter far "vedere" agli aerei anche di notte.



Però, attenzione: il tema di questa puntata non sono i lampioni durante la guerra, qui si parla di quelli di oggi!



Avevo già parlato di lampioni in una puntata di questo PeroBlog (una delle prime) quando raccontavo di quando il famoso fumettista romano Ruggero Giovannini, appassionatissimo di Base-ball, mi dava (di sera) delle "lezioni" di lancio; solo che non avendo a disposizione le palle da base-ball, lui mi insegnava ad usare dei sassi e lanciarli contro dei lampioni di una via (in una zona di periferia) di Roma, cercando di colpirli esattamente. Alla fine della serata i lampioni erano tutti spenti... Cioè... li avevamo "centrati" tutti, quindi la "lezione" aveva dovuto interrompersi. Solo che... il giorno dopo si saranno accorti che quella via era completamente al buio...



Ma, allora che c'entra il "mistero"? C'entra, c'entra... E poi stavolta non si parla degli anni '50 o '60 e non si parla nemmeno di Roma, si parla di oggi, dei giorni d'oggi ed in Lombardia (tra Milano e Como).



Dago: famoso collezionista di palle e palline di tutti i tipi, escluse - per fortuna - quelle del padrone...
Il mistero è semplice da descrivere, un po' più difficile riuscire a giustificare e soprattutto da capire. Si tratta di questo.



Da molti anni io e mia moglie siamo abituati a fare una passeggiata di sera, anzi... di notte. Quasi tutte le sere, con qualsiasi tempo, noi ci facciamo la nostra passeggiata notturna. Il tutto incoraggiati anche dal nostro medico che dice che non può farci che bene. Magari qualcuno potrà chiedere: "come mai facciamo la passeggiata di notte e non di giorno". Beh, la risposta è abbastanza semplice: durante il giorno abbiamo molti impegni e solo la sera, anzi... la notte, riusciamo a trovare il tempo per la passeggiata.



La "colpa" iniziale era stata del nostro cane Dago (vedi puntata sulle vacanze in montagna) che, dovendo portarlo a fare la "passeggiata" notturna, alla fine ci eravamo accorti che quella era diventata per noi una piacevole abitudine.



Così, anche quando - purtroppo - il nostro cane, diventato molto vecchio, non c'era più, noi abbiamo conservato l'abitudine di fare la nostra passeggiata notturna.



Ma da qualche anno abbiamo scoperto che abbastanza spesso, appena noi ci avvicinavamo a dei lampioni, questi improvvisamente si spegnevano ed in poco tempo tutti i lampioni delle vie percorse erano spenti.



Lampioni di notte
All'inizio avevamo pensato che si fosse trattato di uno strano caso, ma poi, con il tempo, e seguitando a spegnersi i lampioni al nostro passaggio, ci convincemmo che i "colpevoli" eravamo proprio noi! Non sapevamo per quale motivo quel fatto succedesse, ma rimaneva il fatto che spesso ci capitava di camminare di notte al buio. L'unica consolazione è che poi abbiamo scoperto che, all'incirca dopo una mezz'oretta, quei lampioni tornavano ad essere accesi.



Abbiamo provato a parlarne con degli esperti, come ad eesempio al nostro elettricista, ma lui era convintissimo che noi ci stavamo burlando di lui... Ne abbiamo parlato con degli amici, ma anche questi, conoscendoci, pensavano che ci prendevamo gioco di loro. Quindi ci siamo tenuti il "segreto": tanto nessuno ci credeva.



Lampioni di notte
Avevamo anche cercato di scoprire fra di noi "chi" avesse avuto quello strano "potere", ma scoprimmo che, quando facevamo la passeggiata da soli, i lampioni non si spegnevano. Quindi decidemmo che la "colpa" era di tutti e due che, evidentemente quando eravamo assieme, ciascuno di noi faceva da "polo positivo" o "polo negativo" o qualcosa del genere... Ma rimaneva sempre il dubbio: "magari dipende da chi di noi due si trova più vicino al lampione"? Allora non ci rimaneva che provare a fare delle prove, passando prima uno e poi l'altro e viceversa, ma il risultato era che, comunque fosse la disposizione, i lampioni si spegnevano!



Ormai ci avevamo fatto l'abitudine, tanto che, nelle notti senza luna, particolarmente buie ci portiamo dietro una torcia elettrica per poter vedere almeno dove stiamo andando.



Ma l'anno scorso, quando ci recammo in Toscana per partecipare al matrimonio dei nostri amici "Dentiblù", ci avevano ospitato in un albergo lontano qualche centinaio di metri dalla casa dei genitori di Stefano. Così, la prima sera lui ci venne a prendere in albergo per accompagnarci a casa dei suoi genitori che ci avevano invitato a cena.
Lampioni spenti...
Era già buio e dovevamo percorrere per intero una lunga via e, mentre ci incamminavamo, io raccontai a Stefano, ridendo, del fatto che dalle nostre parti, quando io e mia moglie facciamo la nostra passeggiata notturna, si spegnevano i lampioni e sarebbe stato buffo se avessimo... fatto spegnere anche quei lampioni. Tutti e tre ci mettemmo a ridere, ma ad un tratto un lampione, al nostro passaggio, si spense. Stefano si mise a ridere: è stato ovviamente un caso. Di sicuro, passando accanto agli altri lampioni, quelli sarebbero rimasti accesi! Invece... si spense anche il secondo, poi il terzo... Stefano aveva cominciato a smettere di ridere e cominciava ad essere un po' preoccupato. Cercava di scherzarci su dicendoci "Mi raccomando, lasciate accesi almeno i lampioni vicino a casa dei miei genitori!" Ma subito dopo si spensero anche altri diversi lampioni, tutti assieme. Conclusione: arrivati davanti alla casa, tutti i lampioni della via erano spenti. Stefano era un po' preoccupato ed anche incuriosito, noi eravamo un po' avviliti: ci spiaceva aver combinato quel guaio...



Lampioni perogattiani...
Dopo la cena, quando Stefano ci riaccompagnò all'albergo, tutti i lampioni erano di nuovo accesi. Disse che sicuramente quello di prima era stato un caso, magari proprio in corrispondenza del nostro passaggio, l'Enel aveva tolto la corrente proprio in quella via... Ma stavolta i lampioni rimasero "quasi" tutti accesi, se ne spegnevano molti meno, ma si spegnevano comunque. Allora potrebbe dipendere dalla cena che avevamo fatto? Magari qualche ingrediente che avevamo mangiato aveva diminuito in parte i nostri "poteri"? Ormai non ci rimaneva altro che riderci su. Tanto era la stessa cosa: noi non potevamo farci niente...



Ovviamente io e mia moglie ci siamo rassegnati: il "mistero dei lampioni" per noi non è più un "mistero": è così e basta. Ma molti amici, venuti a conoscenza del fatto, stanno facendo delle congetture: c'è chi dice che si tratta "semplicemente" di "elettricità statica", chi invece sostiene che ci sono di mezzo gli "ufo", chi addirittura pensa che tutto questo sia una nostra invenzione... e, quando facciamo notare che abbiamo come testimone il fumettista Stefano Bonfanti (uno dei due Dentiblù, assieme a Barbara), ci dicono che sicuramente si tratta di uno scherzo che abbiamo studiato assieme per burlare tutti... Insomma, non sappiamo come cavarcela: tanto ormai ci credono in pochi... Ah, dimenticavo, parlandone in casa, nostro figlio Paolo aveva pensato anche lui che si trattasse - ovviamente - di "uno dei miei soliti scherzi", quindi una sera gli abbiamo chiesto di accompagnarci ed ha constatato anche lui che quanto raccontavamo, era vero: tutti i lampioni della nostra zona si spegnevano al nostro passaggio! Quindi? Le ipotesi potrebbero essere tante: se qualcuno vuole rompersi la testa e tentare di studiare altre spiegazioni, può scriverlo nei commenti, con una avvertenza: evitare battute ovvie poichè ormai sono state fatte quasi tutte da noi e dai nostri amici...



Moise Trek
Al limite, potrebbe darsi che Moise e Vivi, i due fanatici e geniali Startrekkiani, abbiano una loro soluzione ipergalattica, che magari potrebbe essere quella giusta :) Ah, dimenticavo, l'amico Moise (del quale spesso si leggono qui molti suoi strani ed affascinanti commenti) è un noto Umorista e lo si può trovare anche sul sito di AfNews (www.afnews.info) dove cura varie rubriche tra le quali un suo particolare ed originale Editoriale illustrato ed una rubrica di Enigmistica: l'EnigMoise... Beh, per i più curiosi, ecco qui a fianco una foto recente di Moise che gli è stata scattata per caso mentre stava facendo la spesa presso un superdiscount della periferia di una piccola cittadina del pianeta Klingon.




Perogatt







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Postato da: Perogatt a ottobre 13, 2006 00:58 | link | commenti (5)
mistero dei lampioni

domenica, 08 ottobre 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (83)

Mi presti un giornaletto?...



Chi, da piccolo, non si e' mai fatto prestare dei giornaletti?

Quando ero piccolo, spesso io ed i miei amici coetanei ci incontravamo in cortile e ci scambiavamo i giornaletti; ciascuno di noi poi si sedeva su un gradino, su una scatola o qualcosa di simile e leggeva avidamente il "gioiello" che aveva in quel momento. Bisognava anche leggere in fretta perche', quando ci incontravamo per quella lettura, eravamo un bel gruppetto e di conseguenza a volte capitava che qualcuno che aveva gia' terminato di leggere il giornaletto che si era fatto prestare, venisse a chiederne un altro. Quindi di solito preferivamo i giornaletti che si leggevano piu' in fretta.






Dick Fulmine

 


 


 


 


 


 


Uno di questi era "Dick Fulmine", un albo che era molto bello da leggere poiche' i disegni non erano un gran che' ma avevano il pregio di essere "appetitosi", cioe' veniva proprio voglia di leggere per vedere come andava a finire una storia. I giornali - o albi - che leggevamo a quell'epoca erano per lo piu' appunto quelli di Dick Fulmine (un nostro amico aveva la collezione completa!). 

 






il Monello - 1935


 


 


 


 


 


 


Poi "Il monello", uno strano giornaletto che aveva la caratteristica di essere solo a due colori: nero e rosso ed inoltre aveva solo 6 pagine dato che era un solo foglio che si piegava in tre parti; ma questo giornaletto per noi aveva anche un grosso vantaggio: costava pochissimo...

 






Scimmiottino





























Inoltre "Scimmiottino", un albetto stampato in solo nero, con disegni un po' "affrettati" ma che a noi piaceva per lo stesso motivo per cui leggevamo volentieri gli albi di Dick Fulmine dato che si facevano leggere molto bene. I disegni di Scimmiottino erano di G. Perego: so che un "Perego" ha illustrato molte storie di Paperino e mi piacerebbe sapere se si tratta della stessa persona; per cui se qualcuno (vedi ad esempio gli amici Giovanni o Giuseppe...) puo' darmi delle risposte su questo argomento, lo ringrazio molto.

 






Argentovivo - 1937





























Quindi "Argentovivo", un giornale sullo stile del Corriere dei Piccoli, ma realizzato con un altro spirito, sia come disegni e sia come testi; non era bello come il Corriere dei Piccoli, ma anche quello era molto piacevole leggerlo; a me personalmente, poi, piacevano moltissimo le tavole disegnate da un certo De Seta - Scoprii in seguito che era anche un bravo illustratore e cartellonista: realizzava anche molti manifesti di film, soprattutto comici. Tra l'altro, quando vivevo a Roma, avevo conosciuto un bravissimo disegnatore che aveva lavorato molto proprio per lo studio De Seta. Questo amico mi disse un giorno che, vedendo i miei disegni in studio, aveva notato che avevano il tratto come quello dei disegni di De Seta. Per me quello fu un grosso complimento. L'Editrice di "Argentovivo" si era specializzata nell'imitare le grandi testate: "Argentovivo" appunto che, come detto si ispirava al "Corriere dei Piccoli"
, "La Tribuna Illustrata" che era esattamente uguale alla famosa "Domenica del Corriere", ma poi aveva anche una rivista umoristica chiamata "Il Travaso" che era a quell'epoca in assoluto la migliore in Italia in quel genere. Allora, contrariamente ad oggi, esistevano alcuni altri giornali umoristici che si facevano concorrenza tra di loro.

 






il Vittorioso

 


 


 


 








E poi si leggeva "Il Vittorioso"; ma questo aveva un piccolo inconveniente: al contrario degli altri, le storie erano tutte a puntate, quindi occorreva leggerle di seguito e la cosa non era tanto facile dovendo scambiarsi i giornaletti.... C'erano poi altri giornali, come
"Topolino" (però se ne trovavano pochi) e "Crick e Crock", ossia "Stanlio e Ollio" a fumetti: con delle storie non molto comiche, pero' i personaggi ci piacevano e leggevamo ugualmente quelle storie. Ma ogni tanto saltavano fuori anche altri albi, come ad esempio "Mandrake" e l'"Uomo Mascherato", ma... quelli costavano troppo per le nostre tasche... quindi raramente riuscivamo a leggerne.






L'Avventuroso Flash Gordon - di A. Raymond

Ma c'era anche a quei tempi un altro giornale: "L'Avventuroso", solo che era dedicato ai nostri amici piu' grandi, con fumetti molto belli (come ad esempio il famoso Flash Gordon) quindi a noi non piaceva tanto.

I nostri genitori non erano molto soddisfatti di questi nostri incontri di "lettura dei fumetti": avrebbero preferito che ci incontrassimo per leggere anche dei libri... A volte ci provavamo, ma il libro, al contrario dei fumetti, andava letto da soli e non in compagnia, occorreva goderselo in tutta tranquillita' ed inoltre, un libro, per leggerlo tutto, ci voleva del tempo, molto piu' tempo. Comunque ogni tanto ci scambiavamo dei libri, ma ce ne erano pochi che ci piacessero veramente. Mi ricordo ad esempio "I ragazzi della via Paal", un libro che andava molto di moda a quell'epoca (realizzato poi, nel 2002 anche in film), ma ad  essere sinceri allora non ci piaceva molto poiche' parlava di avventure di un gruppo di ragazzi che facevano una specie di guerra tra di loro, ma avvertivamo una certa repulsione per quel tipo di storia, senza spiegarci bene il motivo. Molto probabilmente dipendeva dal fatto che in quegli anni la guerra, quella "vera" esisteva davvero...

 




Corriere dei Piccoli

Ma qualcuno probabilmente si chiedera' come mai non ho citato il "Corriere dei Piccoli" nell'elenco dei giornaletti che ci prestavamo. Ebbene, devo dire che il Corriere dei Piccoli era un discorso a parte dato che ciascuno di noi lo acquistava ogni settimana e se lo teneva ben caro, di conseguenza era un giornaletto che non si prestava: si leggeva e si conservava: eravamo tutti super-appassionati di quel giornale e guai a chi osava toccarlo!...

Perogatt




NOTA 1:

Per "motivi tecnici", fino a quando il sito che ospita questo blog non prendera' i dovuti provvedimenti, sono costretto a scrivere le vocali accentate con un apostrofo dato che, ultimamente, quando uso quelle vocali, queste risultano con dei simboli strani, a seconda del browser che si usa. Quindi, sperando che provvedano al piu' presto, chiedo di portare pazienza se a volte la lettura, con questi strani... accenti, puo' diventare un pochino meno gradevole.

NOTA 2:

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Postato da: Perogatt a ottobre 08, 2006 20:00 | link | commenti (5)
giornaletti

lunedì, 02 ottobre 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (82)

















Castellate. Ovvero: Alfredo Castelli così com'è...







  Alfredo Castelli - ritrattoAlfredo Castelli oggi risulta una persona molto seria, impegnata e quando lo si incontra durante le varie manifestazioni dei fumetti è quasi sempre attorniato da giovani che gli chiedono un autografo; ma lui è quasi sempre di poche parole: firma spesso in silenzio. Dall'aspetto sembrerebbe un tipo burbero, uno studioso, un filosofo. Ma io lo avevo conosciuto bene quando era giovane ed ogni volta che lo incontro ora, con me quello sguardo serio non funziona: gli vedo, quasi nascosta, ancora la sua grande voglia di scherzare. Io spesso gli suggerisco che... forse sarebbe arrivato il momento di tornare a fare qualcosa assieme, magari per una sola volta e lui mi risponde sempre che è perfettamente d'accordo: anche lui ha voglia di tornare, almeno per una volta a divertirsi, "come ai bei vecchi tempi"...















Alfredo Castelli - 1968Quando ho incontrato la prima volta Alfredo Castelli (intorno agli ultimi anni '60 - vedi foto qui a lato: ebbene sì, allora era senza barba...), eravamo nella redazione di Diabolik, a quell'epoca piuttosto piccola e ci si muoveva a malapena; io, come ho già detto in un'altra puntata, frequentavo spesso la redazione di Diabolik anche perché avevo anche iniziato a disegnare delle storie proprio per Diabolik e Castelli era un giovane studente che frequentava la redazione perché era (ed è) un grande appassionato di fumetti e stava realizzando un suo fumetto: "Scheletrino", un fumettino che veniva pubblicato nelle ultime pagine di Diabolik (purtroppo in questo momento non riesco a rintracciare l'unica copia del libro con la raccolta delle storie di Scheletrino, quindi non sono in grado di mostrarla. Se per caso nei prossimi giorni riuscirò a rintracciarla, oppure qualche amico magari ne possiede una e mi spedisce via e-mail la copertina, la metterò senz'altro qui). Andammo subito d'accordo perché io, pur essendo anagraficamente più grande di lui, andavo molto d'accordo con chi era un po' "pazzoide" come me (cosa che faccio anche al giorno d'oggi: i tipi un po' "pazzoidi" sono sempre i benvenuti nel mio studio!). Allora Castelli mi presentò il suo amico Gomboli, Mario Gomboli (attualmente Direttore proprio di Diabolik) e successivamente mi fecero conoscere un altro loro amico, Marco Baratelli (purtroppo scomparso poco tempo dopo in un grave incidente d'auto). Castelli mi fece vedere subito alcune tavole di Scheletrino e mi chiese che cosa ne pensavo; io gli feci notare subito che... ehm... il disegno somigliava un pochino troppo a quello di Rebuffi (di "Cucciolo") e Castelli ammise che... effettivamente aveva cercato qualcuno a cui afferrarsi dato che lui non si sentiva un vero disegnatore, ma preferiva scrivere. Anzi, mi propose di preparare io dei disegni di Scheletrino, ma io rifiutai: ormai quel personaggio era nato in quel modo e non poteva essere modificato, piuttosto gli proposi di studiare assieme qualche altro personaggio, così poco dopo nacquero molti studi, progetti, e fra questi l'ArciDiabolok (ispirato chiaramente e volutamente ad un film che aveva avuto molto successo in quel periodo, chiamato appunto "Arcidiavolo", mi sembra con Vittorio Gassman).















Qualche tempo dopo, assieme (io, Castelli, Baratelli e Gomboli), realizzammo la rivista "Tilt" la prima rivista satirica e demenziale italiana.
















Iniziammo così a studiare la realizzazione di quella rivista e ci incontravamo tutte le sere nel mio studio e si proseguiva fino a notte fonda. Ma lo scopo di quegli incontri non era solo dovuto allo studio della nuova rivista, quello era solo "uno" scopo: principalmente ci andava di "folleggiare" assieme e ci divertivamo veramente come matti. Si rideva, a volta anche per delle stupidaggini, resta il fatto che stavamo bene assieme e ci piaceva inventare qualcosa di assurdo, di impossibile... Ma intanto si cominciava a mettere giù le basi di questa nuova rivista. Molte sere furono occupate solo per il titolo: una volta trovato quello che convinceva tutti, il resto sarebbe venuto da se, immaginavamo... Finalmente qualcuno (non ricordo chi) ebbe in mente di chiamarla "Tilt". Così iniziammo subito dopo a studiare i contenuti. Sapevamo benissimo di essere molto influenzati dalla rivista americana "Mad" e tutti noi eravamo da tempo assidui lettori e fans, ma tentavamo di studiare qualcosa di demenziale, ma di italiano ed alla fine le idee arrivarono e Castelli stava scarabocchiando qualcosa da molto tempo; ci avvicinammo curiosi: pensavamo che avesse trovato delle idee fenomenali, invece... vedemmo che aveva riempito una montagna di fogli con moltissimi suoi "scarabocchi": in effetti era nato proprio lì l'Omino Bufo, che in seguito avrebbe avuto moltissimo successo sulle pagine del Corriere dei Ragazzi. Il termine "Omino Bufo" lo aveva creato per caso Castelli per indicare che quel personaggino non aveva nome, era solo un Omino Buffo, anzi "Bufo"...















Castelli non era un tipo molto espansivo, anzi era piuttosto chiuso ed anche un po' timido, ma quando eravamo tutti assieme, si sfogava ed iniziava a "folleggiare" anche lui con noi. Il più esuberante del gruppo era senz'altro Gomboli e lui ci teneva su di morale quando scoprivamo che stavano sorgendo i primi problemi, tipo: chi sarebbe stato l'Editore? L'avremmo stampata e distribuita da soli? Insomma, tra una risata e l'altra si cercava di essere anche un po' seri e di guardare le cose con un po' di professionalità, ma subito dopo riprendevamo a scherzare.
Ma chi scherzava di più, alla fine era diventato proprio Castelli!















Quando noi due assieme decidemmo di creare il personaggio "Zio Boris" per la rivista "Horror" (che stava avendo molto successo e che aveva raggruppato intorno a se quasi tutti i più noti Autori italiani), ci incontravamo, sempre di sera, nel mio studio ed andavamo avanti fino a tarda notte. In diversi siti su Internet ho trovato la definizione: "i testi di Zio Boris erano preparati da Alfredo Castelli ed i disegni erano stati realizzati da Carlo Peroni"; ebbene, non è proprio esatto: a quell'epoca noi facevamo tutto in coppia ed avevamo anche deciso la dicitura: "Zio Boris - di Castelli e Peroni" proprio per sottolineare il fatto che molto spesso capitava che delle strisce nascevano assieme, cioè a volte alla fine non sapevamo nemmeno noi chi dei due aveva avuto una idea... Dicevo che, quando ci incontravamo io e Castelli sempre nel mio studio - sempre di sera - per studiare e realizzare le strisce di Zio Boris, io preparavo ogni volta una montagna di fogli di carta: servivano per scrivere, schizzare, abbozzare. Ma Castelli li usava maggiormente per farci dei disegni "fuori dal tema", tutti folleggianti. Ad esempio, dato che a quell'epoca, di giorno, io disegnavo Gianconiglio, Castelli si divertiva spesso a disegnare, o meglio "scarabocchiare" delle sue versioni di Gianconiglio, tutte incredibili! Purtroppo, durante i molti, troppi traslochi che ho fatto, quei disegni sono andati persi assieme a molti scatoloni con dentro molte cose "preziose", tipo molti miei primi disegni di quando ero piccolo... ed anche varie raccolte di fumetti d'epoca! Ci piansi, ma questo non mi ridiede indietro quanto era ormai perso (anzi... "rubato"): la ditta di traslochi ammise il fatto e mi fece un forte sconto sulla cifra pattuita, ma quello sconto non era una nemmeno una minima parte di quanto mi era mancato.















Omino Bufo - Strissia N. 2Comunque molte "sceneggiature" di Castelli per Zio Boris erano delle vere e proprie strisce! Io gli dissi che quello era un buon sistema: anche alcuni sceneggiatori di film avevano già adottato quel sistema, come ad esempio mi è stato detto che lo usava spesso anche Zavattini (come ad esempio per il famoso e bellissimo film "Miracolo a Milano") ed anche Fellini si aiutava spesso con dei disegni, moltissimi disegni. Nel disegno qui a fianco, tratto da una delle famose "Strissie" dell'Omino Bufo di Castelli, si può vedere più o meno qual era il tipo di "sceneggiatura" che realizzava Castelli. Sinceramente non so se adotta quel sistema anche ora, ma io spero proprio di sì: quello è il suo sistema ideale!















Durante l'epoca di Horror (quando Castelli era condirettore assieme a Pier Carpi) creammo assieme anche un fumetto "grottesco": in pratica, avevamo trovato la maniera di divertirci anche in un ambiente che a prima vista sarebbe sembrato serissimo, invece noi creammo un altro personaggio: L'Angelo Nero che presentava le "I racconti dell'Angelo Nero". L'Angelo Nero (sempre con i miei disegni) presentava delle storie che per la maggior parte erano disegnate da me, sempre in maniera "grottesca", ma molto strana: a metà strada fra il comico ed il veristico. Il risultato mi dissero che fu buono, cioè che ai lettori piaceva. Il fatto è che io mi divertivo molto. Anzi... molte storie le disegnavo "doppie": una che era quella ufficiale, cioè quella che poi andava stampata, ed un'altra che era una versione per noi: con lo stesso testo (a volte modificato un po'...) ma con un disegno un po' diverso. Purtroppo... impubblicabili, almeno per quel periodo. Oggi magari nessuno ci farebbe quasi più caso, ma lo scopo era quello di divertirci fra di noi. Ed il risultato finale poi si vedeva: il lavoro "vero" rispecchiava spesso quello "finto", ma solo noi della redazione lo sapevamo... E ridevamo. Sì, ridevamo, cosa che al giorno d''oggi capita molto di rado, anzi quasi mai: nelle redazioni c'è fin troppa serietà, ed il risultato si vede; i fumetti sono realizzati "tecnicamente" bene, ma se si osservano con attenzione, si scopre che sono per la maggior parte dei casi frutto solo di "tecnica", di "mestiere". Un vero peccato. Se i direttori dei giornali capissero che i loro collaboratori, quando di divertono, poi rendono di più, scoprirebbero che i risultati sarebbero enormemente superiori. Ma temo che non lo sapranno mai. A meno che... un giorno (spero non lontano) saremo noi collaboratori a dirigere un giornale: lo realizzeremmo sicuramente molto bene, perché con l'allegria si possono realizzare "bene" anche dei fumetti veristici. Questo piccolo "segreto" lo avevano scoperto al mitico "Vittorioso" dove i collaboratori si "divertivano": sia quelli di genere umoristico, ma soprattutto quelli di genere veristico. Ma quella "ricetta", chissà come mai, non viene mai usata...
















Ah, stavo quasi per dimenticarmene... Una volta, nel 1970, quando Castelli decise di concedersi una breve vacanza e si recò a Parigi, prima di partire mi promise di mandarmi una "bella cartolina". Conoscendolo, sapevo già che se ne sarebbe dimenticato, quindi non ci pensai più. Ma un giorno, nella cassetta della posta (della mia casa di Milano) trovai una strana cartolina: era sporca, vecchia, un po' giallina, piena di cacchine di mosche... Insomma, faceva un po' impressione e guardai subito chi l'aveva spedita. Era proprio inviata da Castelli, da Parigi! Quella cartolina l'ho sempre gelosamente conservata perché era il peggio del peggio che si potesse trovare. Castelli poi, al ritorno, mi disse che aveva girato tutta Parigi per riuscire a trovare una cartolina veramente brutta. Aveva quasi rinunciato all'idea quando vide esposta fuori da un negozio una cartolina che l'aveva particolarmente colpito. Bene, la metto qui sotto: si tratta di una cartolina dove è riprodotta una vecchia pubblicità (all'incirca dei primi anni del 1800) di una certa Madame Peron, Depilatrice... Non faccio commenti: li ha già fatti Castelli sul retro della cartolina, accanto all'indirizzo...















Cartolina da parigi - davanti Cartolina da parigi - dietro
















Ovviamente quello "scherzo" (molto gradito) ebbe un seguito: da quel momento, ogni volta che ci spostavamo, ci spedivamo delle cartoline, ma sempre le più brutte possibili dalle località nelle quali ci trovavamo. Ognuno di noi cercava di fare del suo meglio... anzi, del suo peggio, ma il "trofeo" per la peggiore cartolina era comunque andato a quella inviata da Castelli da Parigi, quella con Madame Peron!















A Castelli piaceva spesso scherzare sul mio cognome ed una sera venne a prendermi per portarmi a trovare l'amico-sceneggiatore Silverio Pisu (nipote del famoso Raffaele Pisu, quello di "Provolino" - il famoso pupazzo del quale parlerò, se me lo ricorderò... in una delle prossime puntate). Silverio Pisu, al contrario di suo padre Mario Pisu (famoso attore cinematografico) e dello zio Raffaele (molto noto in quegli anni come comico in TV, aveva deciso di fare prima il doppiatore e quindi lo sceneggiatore di fumetti, firmandosi però per la maggior parte dei casi con lo pseudonimo "DallaBarca" (penso che prima o poi dovrò parlare un po' più anche di lui...). Ebbene, Silverio era molto amico di Alfredo Castelli e quella sera dovevamo incontrarci per parlare di un lavoro, ma il vero scopo per cui Castelli voleva che ci fossi anch'io era quello di portarmi, sempre a Milano, in Via Peroni! Infatti scopersi che Silverio Pisu abitava proprio lì, nella Via Peroni! Si possono immaginare le risate quando vidi la targa della via e le varie battute (che durarono anni...), sempre sul nome di quella via. Io intanto avevo cercato e rintracciato tutte le località (numerosissime) che si chiamavano appunto Castelli... Ed il gioco continuava all'infinito.















Martin Mystére - AlessandriniQualche anno fa, tra le tante cose, pensai di realizzare un nuovo giornale umoristico e preparai una bozza di un ipotetico numero 1. Questo giornale non lo realizzai, non perché me lo rifiutarono... ma perché non avevo considerato che era in arrivo un grosso lavoro, per cui... dovetti lasciare lì l'idea. Fra le tante cose che ci misi, c'erano - ovviamente - anche delle satire a personaggi famosi di fumetti; il primo di questi era il famoso "Martin Mistére" di Alfredo Castelli. Realizzai due tavole (in collaborazione con lo sceneggiatore Roberto Bargna) con un personaggio chiamato da noi "Tartin Tristére"... Queste due tavole non sono mai state pubblicate; ne avevo parlato con Castelli tempo fa e lui mi disse che era curioso e che avrebbe voluto vederle. Ebbene questa è l'occasione buona: Castelli può vederle qui, in attesa di... incontrarci di persona....















Tartin Tristére 1Tartin Tristére 2
 















Al giorno d'oggi Alfredo Castelli si presenta in modo molto "serio", ma io so che spesso si "nasconde" dietro quella maschera anche per non far capire che... sostanzialmente è rimasto un po' timido e poi che non vuole che si accorgono che spesso "ride sotto i baffi"! Solo quando ci incontriamo assieme (purtroppo molto raramente, in occasione di qualche manifestazione sui fumetti), mi prende da parte e, anche se per poco, Castelli ritorna ad essere il "burlone" di allora. Ma subito dopo vedo che si guarda in giro: penso che tema di essere stato visto e... scoperto!...







Facciamo spesso dei progetti e ci diamo appuntamento a "fra qualche giorno", ma quel giorno passa... Sono passati ormai alcuni anni ed ogni volta seguitiamo a dirci: "a fra qualche giorno". Io dentro di me so che purtroppo nessuno di noi riuscirà a trovare il tempo per tornare, almeno per un momento a folleggiare ancora, ma lo spero proprio...







Per finire: ecco qui sotto la copertina del libro (1994) che raccoglie molte tavole di "Scheletrino" che erano state pubblicate in coda di molti numeri di Diabolik. La copertina era stata realizzata appositamente da Cavazzano. A fianco, si può vedere una tavola tratta da questo libro, una delle prime realizzate da Castelli. Ovviamente il Copyright è di Alfredo Castelli.




Scheletrino - copertina di Cavazzano Tavola da una delle prime storie di Scheletrino







 




Perogatt










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Postato da: Perogatt a ottobre 02, 2006 19:08 | link | commenti (7)
alfredo castelli