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lunedì, 31 luglio 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (70)


Fumetti, musica e "gaffe"...

(70 Segue)

Postato da: Perogatt a luglio 31, 2006 19:12 | link | commenti (8)
fumetti - musica - gaffe

lunedì, 24 luglio 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (69)


La ballata del "personaggio senza nome"...

  Al "Vittorioso" da sempre avevano l'abitudine di cambiare il "logo" della testata ogni tanto e, con l'andare degli anni, la testata non era stata quasi mai la stessa. I direttori (e successivamente il Redattore Capo) dicevano che in quel modo i lettori scoprivano che il loro giornale "non sapeva di muffa", si rinnovava sempre.
Solitamente i giornali cercano di mantenere il loro "logo" ben stretto, ma lì questo non succedeva. Chi aveva ragione? Io personalmente ero propenso a modificare magari l'impaginazione, ma non toccare il carattere della testata, ma i vari redattori erano tutti (o quasi) solidali su questi continui cambiamenti. Così, mentre il "CORRIERE DEI PICCOLI" manteneva da sempre il carattere della sua testata, "IL VITTORIOSO" invece riusciva sempre a "sorprendere"... Molti lettori (compreso me) non erano d'accordo su questo sistema, ma... occorreva adattarsi ed accettare quei continui cambiamenti di testata. Ah, tanto per portare due esempi: il "CORRIERE DELLA SERA" e "LA SETTIMANA ENIGMISTICA" hanno sempre mantenuto la stessa testata del primo numero, l'unica cosa che hanno modificato è stata l'introduzione dei colori in alcune pagine, eppure le loro vendite sono sempre molto alte.

Vittorioso  9 - 1 - 1937
Vittorioso 23 - 3 - 1040
Vittorioso 20 - 5 - 1945
Vittorioso - 3 - 11 - 1946
Vittorioso - 14 - 11 - 1948
Vittorioso - 3 - 12 - 1950
Virrorioso - 12 - 12 - 1954
Vittorioso - 22 - 8 - 1956
Vittorioso 31 - 12 - 1966

Negli anni '58-'59 "il Vittorioso" aveva assunto un aspetto grafico un po' particolare: accanto alla testata (sul lato destro) c'era una specie di "strillo" disegnato, cioè uno spazio apposito che io preparavo tutte le settimane per "strillare", cioè... annunciare l'argomento principale di ogni numero.
Il Redattore Capo di volta in volta mi comunicava qual era questo argomento-base (a volte ero io stesso a suggeriglielo) ed io lo illustravo e lo strombazzavo...
Per questo avevo creato, all'insaputa del redattore capo (ma che poi accettò con piacere), un personaggino che su ogni numero annunciava l'evento del momento e molto spesso si trasformava un po' per adattarsi all'argomento: stile western se si comunicava che su quel numero iniziava un nuovo fumetto di stile western, con la tuta spaziale se annunciava un avento spziale, ecc.
Ma la caratteristica principale era che questo personaggino (che nel frattempo era diventato una specie di "mascotte" del Vittorioso e veniva utilizzato anche per varie campagne abbonamenti o comunicazioni straordinarie) non aveva nome! Infatti, realizzando (come al solito...) questi disegni molto in fretta, mi ero dimenticato di dargli un nome e quando me ne sono accorto (dopo molti numeri) ormai era troppo tardi... e preferii lasciarlo così, senza un suo nome: in fondo in quel caso il nome non era necessario: lui presentava e basta...
Qui sotto ne mostro un gruppetto significativo, giusto per far vedere come ogni volta mi sbizzarrivo anche con la grafica: per la maggior parte dei casi i testi li disegnavo tutti io a mano. Il motivo? Semplice: mi sembrava che in quel modo si notava di più e soprattutto era più accattivante.
Ma non basta, in basso metto anche un poster che avevo realizzato (nel 1959) per la "Settimana Vitt": a quell'epoca il Vittorioso organizzava ogni anno una settimana di pubblicità per il settimanale, ma il tutto era fatto in una maniera particolare: la pubblicità la facevano proprio i lettori! Una volta l'anno esisteva quella che era stata chiamata la "Settimana Vitt" dove i ragazzi si riunivano in gruppi e la direzione del Vittorioso, dopo aver vagliato la serietà e l'affidabilità di questi gruppi, inviava il materiale pubblicitario che consisteva in: diverse copie del settimanale (ovviamente numeri passati), volantini disegnati (solitamente da grandi disegnatori del Vittorioso), adesivi, manifesti ed altro. In quell'anno aveva inviato anche una serie di poster (che avevor ealizzato io con quel "personaggino senza nome...) con un gioco, tipo il famoso "gioco dell'oca" ma che si rifericva alle varie fasi della campagna pubblicitaria. Insomma, era una maniera divertente per far capire ulteriormente come si svolgeva quella "Settimana Vitt". Questo poster di conseguenza non era in vendita e ne esistono pochissimi esemplari: uno di queli ce l'ho io, conservato anche piuttsoto bene. Una piccola curiosità: quel poster, al contrario del Vittorioso, era stampato da una tipografia diversa ("a. Chicca" di Tivoli - Roma) e su una carta abbastanza consistente.
Erano molti i lettori che scrivevano per chiedere notizie su quel personaggio e molti volevano sapere come si chiamava, ma io avevo dato incarico al redattore incaricato di curare la rubrica della posta con i lettori, di spiegare che il suo nome era quello che ogni lettore desiderava: ognuno poteva chiamarlo come voleva. Insomma, era diventato una specie di "amico", l'"amico" degli "amici" del Vittorioso!...

Vittingiro

Una domanda: qualcuno dei più... "vecchi" lettori del Vittorioso se lo ricorda? A quell'epoca, da lettore, si era mai chiesto come si chiamava questo personaggino? Beh, spero che almeno qualcuno dei "nonni" (che sicuramente leggono questo PeroBlog) rispondano :)

Perogatt

(69 Segue)

Postato da: Perogatt a luglio 24, 2006 12:08 | link | commenti (10)
personaggio senza nome

giovedì, 20 luglio 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (68)

Lavori strani: Cinecittà

      Mi sembra di aver già accennato al fatto che avevo fatto alcuni lavori a Cinecittà, a Roma, ma non avevo raccontato alcuni aneddoti riguardo proprio quel mondo fantastico ed incredibile. Bene, lo faccio ora.

    Ingresso CinecittàFra i tanti lavori che ho fatto, mi mancava quello di Cinecittà, uno dei posti più incredibili che esistano al mondo. Si parla tanto di Hollywood, ma poi non dicono quasi mai che molti film, anche gli americani vengono a gfirarli proprio in Italia, a Cinecittà. Il motivo? Perchè si spende meno? Forse, ma non è il motivo principale: lì c'è sempre il personale più preparato per riuscire a risolvere qualsiasi problema dal punto di vista cinematografico.
    Come spazio totale non è poi tantissimo, ma lì dentro riescono veramente a fare miracoli e costruire qualcsiasi cosa e far sembrare gigantesche delle cose in effetti un po' più piccole: del resto il cinema è "finzione", no? Ma occorre riuscire a farla bene e lì sono tutti veramente bravi e soprattutto molto entusiasti del lavoro che fanno: dal primo all'ultimo dipendente!
    Molti registi hanno girato proprio lì diversi film di successo e Fellini aveva sempre preferito girare lì dentro i suoi film perchè diceva che lì si trovava a casa sua!
    Ebbene io non ero mai stato all'interno: a volte passavo davanti e mi chiedevo che cosa si nascondesse qll'interno. Ma un giorno ebbi l'occasione giusta...
    CaroselloLavoravo per un produttore cinematografico per realizzare degli spot pubblicitari (per il cinema e per la TV) e questi mi chiese di fare da regista per una serie di "Caroselli"; io accettai subito con entusiasmo, ma poi mi disse che bisognava girare quei film a Cinecittà...
    Così il giorno dopo mi presentai chiedendo all'a portineria dove avrei potuto trovare un certo Teatro (così vengono chiamati i set dove si girano dei film) e, trovatolo, mi accorsi che all'interno era molto più grande di quanto non sembrava all'esterno. Moltissima gente, tutti indaffarati ed era difficilissimo riuscire a fermare qualcuno per chiedere informazioni: ognuno avava il suo compito e non andava disturbato. Alla fine mi avvicinai ad uno che pensai fosse un incaricato per seguire la lavorazione degli spot che dovevamo girare. Infatti questi mi spiegò a grandi linee come stavano le cose: tutto era pronto (secondo le mie indicazioni disegnate e scritte che avevo fatto avere prima): la scenografia e le luci erano pronte. Mancavo solo io che dessi il via...
    Vittorio GassmanMa mi ero dimenticato di dire che il protagonista di quegli spot era Gassman, il grande Vittorio Gassman!
    Nel trovarmi di fronte a lui, mi tremavano le gambe dall'emozione, ma cercai di farmi forza e mi misi subito al lavoro dando le disposizioni per girare le varie scene.
    Io avevo un timore reverenziale nel rivolgermi a Gassman, ma lui mi mise subito a mio agio e cominciò con il dirmi che dovevamo darci del "tu".
    Spiegatogli che cosa dovava fare, lui umilmente si prestò a recitare le scenette dello spot, con una naturalezza incredibile e soprattutto con molta umiltà. Non occorreva mai ripetere le scene dove c'era lui: andavano bene subito.
    Era veramente un grande attore. Io gli chiesi scusa perchè, per alcune scene doveva fare alcune cose da "stupido"... ma lui mi rispose che
    Firma Gassman"Nulla è stupido, purchè sia fatto con intelligenza". Quella per me fu una grande lezione che non dimenticai mai.
    I dirigenti di Cinecittà mi avevano notato ed avevano visto con quanta disinvoltura mi muovevo lì dentro e mi chiesero se me la sentivo di realizzare anche altri lavori. Ovviamente io dissi di sì. Si trattava di curare la regia di una serie di "Trailer" (allora si chiamavano i "Prossimamente").
    Così mi ritrovai a dover preparare dei piccoli film usando una parte di materiale già pronto, ma soprattutto cercare delle idee per fare in modo che in pochi minuti la gente si rendesse conto di cosa trattava il film e soprattutto riuscire ad invogliarla ad andare avedere quei film.
    Cinecittà: cantiere film egizioNon era un lavoro facile, ma io lo facevo molto volentieri. Alcune volte, per dei film comici, ci inserivo delle parti a disegni animati (che ovviamente realizzavo io), altre volte, per dei grandi film storici (a quell'epoca ne giravano moltissimi) cercavo di ricreare dei modellini: mi rivolgevo agli specialisti che si trovavano all'interno di Cinecittà ed assieme a loro, realizzavo delle scene non viste nei film: creavo degli "effetti speciali" in un'epoca in cui non esisteva il computer ed occorreva avere molta creatività ed inventiva. Insomma, feci moltissimi di questi "Trailer" che venivano regolarmente proiettati prima che iniziassero i vari film dando appuntamento al cinema per quei film. Beh, tutti erano soddisfatti di quel lavoro e mi diedero da fare sempre più lavoro.
    modellinoNon ricordo nemmeno più i titoli dei film dei quali avevo fatto i "promo": ormai ne avevo fatti moltissimi.
    Ma non basta: per molti film occorreva fare anche i "Titoli di testa" (all'inizio del film) ed i "Titoli di coda" (alla fine del film). Inventavo ogni volta dei sistemi diversi, con caratteri strani, tutti inventati da me. Per scrivere i vari nomi degli interpreti e delle persone che avevano preso parte alla lavorazione del film, si usava un sistema strano: si disegnavano i nomi su dei lunghi fogli di carta, poi si metteva sopra del vetro (spesso delle strusce molto lunghe) e su questo si copiava, con i colori e pennello, quello che si era disegnato prima sulla carta. Era un lavoro abbastanza noioso e lungo, ma... me lo pagavano bene, quindi feci anche questo lavoro.
    Cinecittà: Palazzi fintiMa a volte mi era capitato che alcuni specialisti per i modellini (specialmente per film storici o mitologici) mi chiedessero se potevo dare loro una mano. Io non cercavo altro: finalmente mi divertivo! E così li aiutai a creare delle città romane, dei templi (che spesso poi occorreva che si "rompessero", quindi preparati in modo che poi si potessero "rompere" e sembrare che fosse una cosa immediata e non preparata in precedenza... Gli effetti sonori, poi, aumentavano l'effetto). Insomma, realizzai modellini che, inquadrati in una certa maniera e con delle luci apposite, davano l'idea che i palazzi fossero giganteschi, anche se in effetti erano grandi solo pochi centimetri...
    MoviolaUn reparto che mi avava incuriosito particolarmente era la sala montaggio, cioè dove c'erano montagne di pellicole che, unite una all'altra nella giusta maniera, dessero il giusto ritmo ai film. Lì conobbi uno specialista, un certo Otello (non ho mai saputo il cognome, ma tutti lo conoscevano così) che, maneggiando le pellicole, si trasformava in una specie di "mago": riusciva a montare dei film con una velocità incredibile.
    Io me ne stavo lì in un angolo, in silenzio per non disturbare.
    Pellicole al montaggioMa ero affascinato e pensavo che moltissiima gente sapeva tutto sui registi, gli attori, ma pochissimi (o quasi nessuno) sapeva che la maggior parte del merito del successo di un film era dovuto proprio a lui: su moltissimi metri di pellicola girata sapeva scegliere velocemente quelle "giuste" e sapeva esattamente quanto tempo dovevano durare per riuscire a dare un ritmo, quello giusto, ad un film.
    Federico FelliniOvviamente per ogni genere, il ritmo era diverso, ma Otello lo capiva al volo e non sbagliava mai!
    Se non sbaglio, anche molti film di Fellini (che si sa girava una quantità enorme di pellicola, per la maggior parte, poi sprecata...) furono montati da Otello.

    Un consiglio? La prossima volta che andate a vedere un bel film, soffermetevi un po' a leggere i titoli di coda e cercate anche il nome di chi ha eseguito il "montaggio": molto probabilmente quel film era diventato bello anche per merito suo...

     

(68 Segue)

Postato da: Perogatt a luglio 20, 2006 16:59 | link | commenti (4)
cinecitta

giovedì, 13 luglio 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (67)


Lavori strani: Grossista di medicinali
Ecco qua un altro lavoro fra i tanti che ho fatto, specialmente da giovane...
Stavo cercando lavoro, ed il mio pensiero era orientato verso il disegno, ma... in casa, soprattutto mia madre e mio fratello, non erano d'accordo: dovevo fare un "vero" lavoro....
Ma io... ehm... pensavo ai fumetti ;-)

 


FarmaciaMia madre parlò con mio zio che faceva il farmacista per vedere se lui riusciva a trovare un lavoro per me e lui mi raccomandò presso un grossista di medicinali.
Così, nonostante le mie lamentele, entrai a lavorare per quella ditta ed avere a che fare con medicinali, molti, moltissimi medicinali...
Mi ritrovai così a gestire il grande magazzino dei medicinali. Cercai di sistemarli secondo una mia logica.
I proprietari all'inizio si infuriarono perchè non avrei dovuto spostare niente, ma poi scopersero che avevo disposto i vari prodotti in una maniera molto più logica ed in quel modo era più facile e veloce rintracciare i vari prodotti.
Magazzino medicinaliMa non mi ero limitato solo a quello: avevo fatto tutta una serie di disegni (umoristici) che segnalavano anche il "genere" di medicinali che si trovavano nei vari reparti; ad esempio, dove erano sistemati i medicinali purgativi... avevo disegnato un omino che, con i pantaloni abbassati, correva verso il bagno... Per i medicinali contro la "stipsi" avevo disegnato un omino che correva spaventato perchè era inseguito da una enorme supposta... E così via. Loro si misero a ridere, ma trovarono che con quel sistema il lavoro si poteva svolgere molto più velocemente e con meno rischi di errori.
FarmaciaMa non basta, io ero anche incaricato di fare il giro delle varie farmacie per richiedere l'elenco di eventuali medicinali dei quali avevano bisogno ed io scrivevo ormai molto velocemente poiché avevo imparato a memoria quasi tutti i nomi delle medicine. Anzi, spesso i farmacisti mi consultavano per aiuttarli a "decifrare" la calligrafia dei medici e non ho mai sbagliato una volta!
Contenitori erbe medicinaliInoltre, i proprietari di quella ditta producevano anche alcuni prodotti, come ad esempio cerotti, bende, Perogattsciroppi ed io dovevo provvedere a tutte quelle mansioni.
Per ognuna di quelle, poi, mi ero organizzato a modo mio...
Ad esempio, per tagliare i rotoli di garza nelle varie misure, avevo costruito un apposito attrezzo (con segnate le misure prestabilite) che funzionava molto bene.
Poi avevo suggerito al medico che dirigeva il reparto "medicinali da banco" di aggiungere un certo estratto dal profumo gradevole ad uno sciroppo per la tosse che altrimenti risultava sgradevole... Così da quel momento, tutta la gente voleva quel particolare tipo di sciroppo dato che i bambini lo gradivano meglio.
Quindi occorreva attaccare le etichette alle boccette con gli sciroppi e preparare le confezioni per i rotoli di garza: ovviemente mi incaricai io di preparare i disegni appropriati. Solo che... li avevo fatti tutti in maniera un po'... divertente. Spiegai che la gente avrebbe acquistato più volentieri quei prodotti se il disegno era un po' divertente. Ma loro non erano troppo convinti...
Ma... non riuscii a reggere per molto tempo ed alla fine convinsi i proprietari di quella ditta che era meglio che cambiassi lavoro: anche loro, dopo aver visto i miei disegni umoristici che avevo messo in giro per i magazzini, mi spinsero a fare il disegnatore. 

 Così lasciai quella ditta e mi rimisi a dipingere. Solo che con i dipinti ad olio non potevo "divertirmi" a disegnare degli omini buffi... ed il mio pensiero andava immancabilmente verso quello dei fumetti...

 

(67 Segue)

Postato da: Perogatt a luglio 13, 2006 11:20 | link | commenti (11)
grossista medicinali

lunedì, 10 luglio 2006
Italia Campione del mondo!

CAMPIONI DEL MONDO!

CAMPIONI DEL MONDO!

CAMPIONI DEL MONDO!

CAMPIONI DEL MONDO!

 



Postato da: Perogatt a luglio 10, 2006 10:30 | link | commenti (4)
campioni del mondo

venerdì, 07 luglio 2006
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (66)

Lavori strani: Capo Fabbrica Sacchi di carta

 

      Perogatt Beh, le vacanze proseguono ed io proseguo imperterrito ad andare avanti con le mai... ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA. Stavolta con una puntata un po' particolare... 
    Ho detto più volte di vari lavori che ho fatto durante la mia carriera, ma sono ormai in molti che mi chiedono se riesco ad elencarne almeno qualcuno. Beh, vuol dire che ci provo, anche se... ho fatto talmente tanti lavori che sarebbe quai impossibile elencarli tutti... Ma ci provo: metto almeno quelli che mi ricordo di più o che comunque mi sembrano un po' più strani. Va bene?

  Uno dei miei primi lavori come dipendente era stato in una fabbrica di sacchi di carta (mi sembra si chiamava "SACART"). La mia non fu una richiesta di lavoro vera e propria... Il fatto è che sono sempre molto curioso ed una volta (da giovanissimo) avevao notato che in un punto della città di Senigallia: Mercato AnnonarioSenigallia (nelle Marche, in provincia di Ancona), nei pressi del bellissimo mercato cittadino (l'Annonario, piano superiore - vedi foto), stavano scaricando degli strani macchinari. A quell'epoca non era cosa di tuti i giorni vedere macchinari di quel tipo ed io mi fermai ad osservare e curiosare. Visto che.. non mi cacciavano via, assistetti a tutto il lavoro che gli operai ed i tecnici stavano facendo. Spesso chiedevo informazioni e quelli - evidentemente mi avevano scambiato per uno incaricato di seguire quel lavoro - mi rispondevano con molta gentilezza e chiarezza.
Macchinario
Stavano montando un gigantesco macchinario che sarebbe servito per fabbricare automaticamente dei sacchi di carta, di quelli che si vedono spesso in giro, tipo quelli per il cemento o per le graminacee. Insomma, io avevo seguito passo a passo tutto il montaggio ed infine le varie prove che i tecnici alla fine facevano. Si erano portati anche diverse bobine di carta che, sistemata in un posto apposito e fatta passare lungo un particolare tragitto, alla fine quella carta veniva piegata, incollata ed alla fine uscivano una specie di "tubi" di carta (ovviamente carta speciale, molto resistente). Dopo, la carta veniva automaticamente tagliata dalla macchina e quei "tubi" venivano ammucchiati in un punto. Praticamente in quel modo la prima parte del lavoro era fatta. La parte successiva veniva poi fatta a mano: c'erano delle sagome apposite che, sistemate in una certa maniera e fatta piegare la parte finale dei sacchi di carta in un certo modo e ne usciva il sacco vero e proprio.
I tecnici poi mi insegnarono che era possibile inserire sui sacchi delle scritte (o dei disegni): c'era una specie di stampante che, mentre la carta passava, stampava ciò che si era preparato. Mi spiegarono anche qual era il procedimento per la fase di stampa.
Mi spiegarono inoltre che con quella macchina si potevano realizzare diversi tipi di sacchi di varie misure: bastava predisporre le misure desiderate.
Mi ricordo che gli operai ed i tecnici erano venuti appositamente da una ditta di Torino ed alla fine si prepararono per andarsene: il loro lavoro era fatto.
Ad un certo punto giunse il proprietario che, vedendo la macchina montata ma che quella gente se ne stava andando, chiese loro le istruzioni per il funzionamento. Loro dissero che avevano spiegato tutto all'incaricato, cioè... io. Il proprietario disse che non mi conosceva nemmeno! Carta in bobina
Ma quelli avevano fretta: il lavoro era terminato, il collaudio pure e quindi dovevano ripartire.
Il proprietario era disperato e, mentre io mi stavo avviando verso l'uscita, mi chiese se quello che avevano detto quei tali era vero, cioè se io ero in grado di far funzionare quel gigantesco macchinario. Io risposi di sì. Allora il proprietario, in un momento di disperazione, mi chiese se me la sentivo di lavorare per loro come diretttore di fabbrica. Io (inconsciamente) risposi di sì.
Preparato il libretto di lavoro (non avevo mai lavorato come dipendente prima di allora), fui regolarmente assunto in quella ditta come "Capo Fabbrica".
Tuta Così qualche giorno dopo mi presentai con una bella e comoda tuta (che nel frattempo mia madre si era affrettata a comprarmi).
Vidi che c'erano anche altre persone che nel frattempo erano state assunte: un paio di miei "aiutanti" ed alcune donne che avrebbero dovuto procedere alla piegatura della parte finale dei sacchi.
Io azionai il grande macchinario e, dopo un po', uscirono i primi sacchi di carta. Il proprietario fu felicissimo e mi disse che dovevamo realizzare un certo quantitativo di sacchi con dei tempi già prestabiliti: dato che a Senigallia c'era una importante fabbrica per la lavorazione del cemento, occorrevano subito molti sacchi proprio per il cemento (con stampato sopra il marchio di fabbrica - conosciutissimo a tutt'oggi). Io diedi le disposizioni necessarie ed alla fine i sacchi uscivano ed in poco tempo erano imballati, pronti per la consegna.
Sacchi di carta con cementoIl proprietario si complimentò con me: avevo diretto a meraviglia quella fabbrica! Ma... io ovviamente chiesi un aumento di quanto avevamo pattuito in un primissimo momento e lui mi accontentò, anche perchè... se non c'ero io quei sacchi non avrebbero potuto realizzarli...
Gli ordinativi aumentarono ed il lavoro pure, così chiesi ed ottenni altro personale. La parte che mi divertiva di più, però, era quella di preparare i disegni per la stampa: venivano incisi su uno speciale materiale e riuscivo a realizzare dei disegni anche a due o tre colori.
Rimasi lì per alcuni mesi, ma alla fine mi ero stancato di quel lavoro... Quindi dissi che mi licenziavon perchè nel frattempo dovevo realizzare dei quadri ad olio. Il proprietario pensava che io stessi scherzando, ma poi, visto che ero serissimo, dovette cedere: in fondo ora c'erano i miei "aiutanti" che nel frattempo avevano imparato qualcosa e la fabbrica avrebbe potuto funzionare lo stesso.

INPS
    Un particolare: dopo moltissimi anni scopersi che fra tutte le ditte per le quali avevo lavorato come dipendente (compreso il Vittorioso, la Pagot Film, la Gamma Film, ed altre diverse ditte) quella era stata l'unica a pagarmi i contributi come dipendente! Lo scopersi perchè all'INPS risultava che tutte le altre ditte mi avevano "rubato" i soldi e di conseguenza non avevo diritto alla pensione! Quelli dell'INPS mi hanno addirittura incolpato di non aver controllato se le ditte per le quali avevo lavorato pagavano o no i contributi! Io ricevevo la busta paga con sopra indicate le cifre "pagate" e non potevo certo immaginare che quelli fossero dei "ladri"! Ho anche chiesto a molti miei amici e colleghi: nessuno ha mai fatto delle ricerche per vedere se le ditte per le quali lavoravano avevano pagato o no i contributi. Ho fatto molti tentativi per cercare delle soluzioni, ma ormai alcune ditte non esistevano più, in alcune erano addirittura morti i proprietari, altre erano scomparse nel nulla...
    L'unica esistente a tutt'oggi (come detto anche in un'altra puntata) è l'Editrice del Vittorioso: l'AVE (di Roma). Ma... questa Editrice ha sempre avuto stretti rapporti con il Vaticano e... nessun avvocato se l'è sentita di far causa al... Vaticano per riuscire a farmi avere quanto mi spetta. E poi, gli stessi avvocati mi avevano sconsigliato di spendere dei soldi per poi non ottenere nulla...

    Perogatt Conclusione: in questo momento avrei diritto alla pensione (considerando anche che, ehm... ho superato da un bel po' i 18 anni...), ma per colpa di tutti quei "ladri" (in un'altra puntata avevo parlato più diffusamente di questo argomento), devo lavorare.
    Per fortuna faccio un lavoro che mi piace (e non potei farne a meno!), cioè quello dei fumetti, delle illustrazioni, della pubblicità, dei disegni animati, altrimenti...

(66 Segue)

Postato da: Perogatt a luglio 07, 2006 00:49 | link | commenti (4)
fabbrica sacchi di carta

domenica, 02 luglio 2006
BUONE VACANZE 2006!

In vacanza (o no?...) con il PeroBlog!

  Perogatt Siamo in luglio, tempo di vacanze. Chi sta per partire e chi è già partito, chi partirà il mese prossimo e chi è già partito in giugno ed è già tornato. Ma c'è anche chi... le vacanze non le fa, quindi penso che questi miei speciali auguri vadano un po' a tutti.
Ritenendo comunque di fare un piccolo omaggio: ho messo qui le copertine che avevo realizzato in vari anni: 1976, 1981, 1983, 1990.
Si tratta della copertina del numero 1 di "Giochi sotto l'ombrellone" che avevo fatto per gli inserti estivi di "Famiglia Cristiana" nel 1990.
Poi la copertina del "Piccolo Missionario" (con Nerofumo - fronte e retro) dell'agosto 1976.
Quindi c'è la copertina del "Piccolo Missionario" (con Nerofumo) di luglio 1981.
Infine la copertina (sempre con Nerofumo - fronte e retro) dell'agosto 1983.

 Ma... questa piccola rassegna di copertine estive non è finita: l'amico Giovanni (che ringrazio pubblicamente ancora una volta) ha scovato altre copertine che possono rientrare in questa serie: il retro-copertina di "Psyco" N. 3 (giugno 1970), il retro-copertina di "Psyco" N. 4 (luglio 1970) e la copertina di "MaxiComics" (un numero speciale di "MiniComics" - estate 1970).
Giovanni mi ha spedito una e-mail con questi "ritrovamenti" e preziose annotazioni specialmente riguardo le date di uscita. Mi ha anche elencato quelli che, secondo lui, sono gli autori italiani (Gherlizza e Del Principe) di alcuni personaggi che io avevo disegnato sulla copertina di MaxiComics, ma non sono totalmente d'accordo dato che per me si trattava di personaggi francesi, specialmente "Kiwi" che era stato anche titolare di una omonima testata che usciva in Francia in quel periodo (del quale poi avevo realizzato anche io qualche storia). Ma sono comunque disposto a cambiare opinione se qualcuno riesce a fornirmi una documentazione diversa e ovviamente ringrazio anticipatamente per la collaborazione.
Perciò la... sfida è aperta: riuscirà qualcun altro a rintracciare altre mie copertine estive?
Una piccola avvertenza: per motivi di Copyright non posso mettere qui le copertine che ho fatto per il Giornalino usando i personaggi dei Flintstones...

 


ESTATE...


Giochi sotto l'ombrellone cop. PM agosto 76

Cop PM luglio 1981 - retro

Cop PM luglio 1981 fronte

cop. PM agosto 83 - retrocop. PM agosto 83 - fronte

MaxiComics - Copertina
 
Psyco 3 - Copertina Psyco 4 - Copertina
 


 Perogatt Dimenticavo: c'è anche chi non fa le vacanze... Dedico queste copertine anche e soprattutto a loro. Quindi... le dedico anche a me: quest'anno, per motivi di lavoro ed altri motivi importanti, purtroppo niente vacanze :)
Vorrà dire che magari inserirò qualche puntata in meno di questo PeroBlog, ma le inserirò ugualmente e comunque, chi in questo momento non riesce a trovare un computer per poter connettersi a Internet, vuol dire che magari lo farà al suo ritorno ed allora leggerà dopo le puntate che avrò messo...
Bene, ora non mi rimane augurare buone vacanze a chi sta per partire o a chi, dalla vacanza, è riuscito a connettersi e sta leggendo qui. Per tutti gli altri: spero che non si annoino... ed in questo caso suggerisco di venire qui spesso, leggere e... inserire un commento (molto gradito!).

Ciao da Perogatt!
 

(Segue)

Postato da: Perogatt a luglio 02, 2006 01:00 | link | commenti (14)
buone vacanze