N   O   N      S  O  L   O       F  U   M   E  T   T   I   .    .   .


A    d    a    l    b    e    r    t    o       M    o    r    i    g    h     i

"POESIE"

Ha sceneggiato fumetti e films rigorosamente amatoriali fra cui vale la pena di citare "Un'altra vita" e "Brusco risveglio per il carciofo".
Sia i fumetti che i film, indipendentemente dal loro valore, sono stati visti solo da pochi iniziati.
Nel mondo reale lavora come entomologo e da qui nasce la sua sfrenata passione per gli scarabeidi stercorari ma anche per le agili vespule e per gli enigmatici curculionidi.

 


 

PARTICOLARI

Adoro i particolari.
Sono capace di fissare per ore
la minuscola piega che fa
la tua bocca distesa in un sorriso.

Come fa l’occhio composto dell’agile mosca
divido l’insieme in singoli frammenti:
la bombatura spaziale dei tuoi lobi,
la grinta imperiosa del capezzolo sinistro,
la morbida gommosità del gomito tuo.

Mi attrae cogliere l’essenza,
andare oltre l’apparenza
e da un piccolo particolare
scoprire il fondo del tuo cuore.

Il sottile virtuosismo dell’arco della tua scapola
e ti ricordo anche quando non ci sei.
L’inusuale forma delle tue unghie
e la molecola alifatica che rende speciale il tuo profumo
e sei con me.

Mille particolari particolareggiati
formano un affresco di te.

 

CAMMINANDO

Quando è estate
e ronzano i mosconi
nel meriggio e nelle mie orecchie
mi è lieto allungare le mie fangose
una dopo l’altra
ritmica sinfonia
sull’asfalto molle e semifuso.

Aprendo i miei oblò alla natura
mi stupisco del trambusto
delle fioriture,
mi esalto per l’esplosione
dei cieli tersi
e assaporo atavici piaceri
come un vecchio vagone
in visita alle officine BREDA.

Passo dopo passo
sciolgo le mie giunture
le mie soffici cartilagini
in una danza acrobatica
di cadute simulate.
E poi ore ed ore
ad osservare una mosca che muore.
Che splendore!

 

IO E TE

Tu
così diversa da me
eppure complementare.
Tu
diversa eppure uguale.

Io e te:
come zucchero e caffè.

 

BASSO

La poesia è ispirata a Pinin il nano che, in coppia col fido Giando,
ha calcato con grande successo i palcoscenici del circo Leone Medrano
ad inizio secolo.

Soffro!
Ci sono attimi in cui
prenderei a schiaffi la luna
e altri invece
in cui è tutto nero come la pece.

Il mio umore è basso.
Sta abbarbicato sull’orlo del dirupo
attratto dall’oscurità sul fondo.
Basso!
Tutti mi chiamano con nomignoli
e mortificanti epiteti:
“nanerottolo, mignolino,
tappo, esiguo e topolino!”
ed io devo ridere delle loro orride battute
del loro putrido sarcasmo.
Io che devo alzare il mio collo fino al dolore
per vedere lo splendore del sole che muore
Io che ho un intero universo racchiuso nel mio cuore.
Io che potrei farvi scoprire cose di cui ignorate l’esistenza
chino la testa e in silenzio piango
e sfogo il mio dolore.

Quando c’è una festa vengo preso ad esempio
mi dileggiano!
mi dicono “poverino....”
poi sogghignano con le signore
alludendo allo sfarzo delle mie misure
“Non è possibile, lui così piccolino...”
Poi ridono, ridono e ridono ancora.

Io potrei essere per loro sorgente di vita
ma è chiaro che ormai nessuno ha più sete.

E chi si cura della piccola sorgente
quando fuori cade la grande pioggia?

 

BRICIOLINE

Se tu sapessi bambina
quante bricioline
ogni giorno van perdute
ti si spezzerebbe il cuore.

Lui le vide
e provò a raccoglierle tutte
così, in un baleno
nel tempo in cui nasce e muore un cane
bruciò la sua vita
per un tozzo di pane.

 


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